AgenPress. Negli ultimi decenni è molto più frequente sentir parlare di celiachia, malattia che nel passato non si riusciva a identificare. Oggi, grazie agli avanzamenti in ambito medico e scientifico, la celiachia può essere trattata seguendo una dieta specifica, evitando disturbi e conseguenze gravi per la salute di questa condizione se non seguita nel modo corretto.
La celiachia in Italia
In Italia, come nel resto del mondo, si è assistito recentemente a un aumento significativo dei casi di celiachia, con la diagnosi di 244mila pazienti. Tuttavia, le stime suggeriscono addirittura che il numero totale di individui affetti da questa condizione potrebbe superare la cifra ufficiale, raggiungendo i 600mila, dato che la malattia spesso si manifesta in forma asintomatica.
Questa discrepanza sottolinea la complessità di identificare la celiachia e la necessità di strumenti efficaci per la diagnosi precoce e affrontare questa sfida. Con questo scopo, sono recentemente state presentate le Linee guida nazionali per la diagnosi e la terapia, nonché la cura della malattia celiaca e della dermatite erpetiforme.
Il documento, indirizzato non solo ai medici specialisti ma anche ai medici di famiglia e ai pediatri, mira a fornire un quadro chiaro e unificato per l’identificazione e la gestione dei potenziali pazienti celiaci. Il focus principale è quello di rivolgersi a tutti gli attori del settore sanitario, al fine di potenziare la capacità del sistema di salute nel riconoscere e gestire la celiachia in modo efficace, contribuendo così al benessere complessivo dei pazienti.
Come evitare il glutine
Come comportarsi nel caso di diagnosi di celiachia? Imparare a sostituire il glutine è possibile, anche per chi è abituato alla cucina italiana ricca di alimenti a base di farina di grano, e quindi anche di glutine.
In primo luogo, consultare un professionista come il medico di base e poi un nutrizionista specializzato, è fondamentale per ricevere indicazioni personalizzate e il supporto necessario nell’adattamento di un regime alimentare conforme alle proprie esigenze.
Una prima raccomandazione generale consiste nell’optare per cereali alternativi che naturalmente non contengono glutine rispetto, come il riso, il mais e la quinoa: oggi sono facilmente reperibili nella maggior parte dei negozi.
Anche nel contesto di preparazioni che prevedono la classica farina, si suggerisce di considerare l’impiego di farine senza glutine, ottenute da legumi o cereali alternativi, come ad esempio la farina di ceci o quella di grano saraceno. Se si ha paura di spendere più del dovuto, approfittando di piattaforme online come Bennet, si può accedere ad una varietà di farine adatte alla realizzazione di qualsiasi ricetta.
Inoltre, è consigliabile leggere sempre attentamente le etichette degli alimenti confezionati, al fine di identificare eventuali contenuti di glutine nascosti in prodotti apparentemente innocui. L’acquisto di prodotti specificamente contrassegnati come “senza glutine” può essere vantaggioso anche per coloro che desiderano ridurre la presenza di questo elemento nella propria alimentazione, nonostante non sia stata diagnosticata la celiachia.
Seguendo questi accorgimenti e avendo una maggiore consapevolezza sulla composizione degli alimenti, si può tranquillamente evitare il glutine senza compromettere gusto, varietà e completezza nutrizionale della dieta.