Agenpress. Sabino Cassese, ex membro della Corte costituzionale, afferma che i vari dpcm (decreti del presidente del consiglio dei ministri), con i quali Conte ha cercato di gestire la grave crisi sanitaria, economica e sociale indotta dal Coronavirus, sono un “golpe normativo”.
“Il primo decreto era fuori legge. Poi è stato corretto il tiro con il secondo decreto legge, che smentiva il primo, abrogandolo quasi interamente. Questa non è responsabilità della politica, ma di chi è incaricato degli affari giuridici e legislativi.
Cassese spiega che il premier ha scavalcato il Quirinale, e appunto compiuto un mezzo golpe. “Perché evocare il Consiglio supremo di difesa se non c’è l’ evento bellico, e specialmente se c’è lo strumento per fare intervenire uno dei tre organi di garanzia, il presidente della Repubblica? Invece di abusare dei decreti del presidente del Consiglio, bastava ricorrere, almeno per i più importanti, a decreti presidenziali”.
Mentre l’avvocato Luca Di Carlo ritiene che l’ultimo intervento del Governo che ha stabilito nuove punizioni per chi viola le regole sulle restrizioni domiciliari da Covid-19 non ha solo inasprito la parte economica delle misure, trasformando peraltro la sanzione da penale in amministrativa, ma ha anche depenalizzato le condotte precedenti.
In buona sostanza, il Governo ha ritenuto insufficiente la leva penale per punire i colpevoli, affidandosi così a ciò che più sta a cuore agli italiani: il portafogli. La modifica più vantaggiosa sotto un profilo penale è quindi retroattiva e nel calderone della depenalizzazione sono finite anche le condotte di chi è stato negli scorsi giorni denunciato, che non sarà più punito mediante il Codice penale.
Inoltre l’avv. Di Carlo ritiene che: “i precetti nascono da fonti illegali pertanto gli effetti dei decreti legge sono illegali sotto il duplice profilo giuridico ed etico”. Le conseguenze giuridiche e legislative sono devastanti.
“L’illegittimità degli ordini governativi è evidente, ma è altrettanto evidente la gravità nella quale si pretenda il pagamento delle sanzioni dai cittadini in questo estremo momento di crisi economica”.
“Uno stato civile deve difendere e non offendere e tutte le azioni ed omissioni contrarie sono crimini contro l’umanità – conclude l’avv. Di Carlo – ”.