Agenpress – “Come tutti sanno, Piacenza è stata una delle prime città ad essere investite dall’epidemia Covid perchè è confinante con la prima zona rossa. E come città abbiamo molti rapporti con la Lombardia. Io ho avuto la febbre il 20 febbraio, quindi il giorno successivo alla scoperta del paziente 1 di Codogno. L’unità sanitaria ancora non sapeva bene come dare indicazioni”.
Così Silvia Cipelli, architetto 49enne di Piacenza, ha contratto il Coronavirus a febbraio ed è guarita. La signora Cipelli ha raccontato la sua esperienza ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“Nel prosieguo si sono manifestati sintomi specifici di questa malattia e siamo riusciti a curarla da casa, sia io che mio marito. Abbiamo avuto sintomi polmonari, ma non tali da richiedere ricovero in ospedale. Mio marito si è ammalato 5 giorni dopo di me. I sintomi che più mi hanno fatto individuare il Covid è stata l’assenza totale di gusto ed olfatto che sono spariti completamente per circa 10 giorni. Questo associato ad una forte spossatezza.
Questi sono due sintomi particolarmente evidenti nella patologia del Covid, insieme ad una forte inappetenza. Ho perso molti kili in quel lasso di tempo. La febbre è durata circa 8-9 giorni, all’inizio febbri da 38-39 per 4-5 giorni, poi è andata diminuendo, sintomi come tosse, mal di gola, stanchezza sono andati avanti per settimane. Ho dovuto mantenere una terapia anche quando mal di gola e tosse sono passati, ma il respiro non risultava pulito all’ascolto.
Pare che anche i miei figli abbiano contratto il virus, hanno fatto solo una notte con febbre. Sentendo anche la pediatra e altri medici, la maggior parte dei bambini vive il contagio sotto questa forma. All’inizio non si avevano ancora informazioni certe di come trattare questa patologia anche perchè i farmaci per l’influenza non avevano alcun effetto soprattutto nella fase più acuta dei sintomi.
L’Asl che mi chiamava ogni 2 giorni per sapere come stavo non sapeva bene come agire. Posso dire a chi è a casa, che se subentrano seri problemi respiratori va chiamato subito il 118, non aspettate che si aggravino. Senza quei sintomi la malattia si può gestire da casa, senza farsi prendere dall’ansia e dalla paura, perchè anche se lentamente i sintomi poi spariscono. Dove ho contratto il virus? Io per lavoro mi muovo sul territorio e andando a ritroso avevo avuto contatti con persone nella zona rossa, avevo effettuato anche viaggi in aereo. Molto probabilmente il virus era già in circolazione nelle settimane precedenti.
Una volta passata la fase di malattia, ho colto questo periodo come una grande opportunità, per vivere ancora più profondamente i rapporti con la mia famiglia, con le persone che si sono fatte sentire vicine con chiamate, messaggi. Anche a livello lavorativo ho colto l’opportunità di sfruttare forme di lavoro come lo smart working, che prima venivano molto sottovalutate”.