AgenPress – Gli investigatori russi hanno formalmente accusato il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich di spionaggio, secondo quanto riferito dai media statali russi venerdì.
Gershkovich ha negato le accuse, secondo l’agenzia di stampa statale TASS. Il giornale ha smentito “con veemenza” le affermazioni del Cremlino e l’amministratore delegato di Dow Jones, che pubblica il Wall Street Journal, ha detto che sta lavorando “24 ore su 24” per ottenere il suo rilascio.
Il rappresentante ha rifiutato di commentare ulteriormente, poiché il caso del giornalista è stato contrassegnato come “top secret”.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti non ha commentato l’accusa formale di Gershkovich, e l’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca non ha ancora ottenuto l’accesso consolare al giornalista detenuto.
L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden si sta preparando a dichiarare ufficialmente Gershkovich ingiustamente detenuto in Russia, hanno detto due funzionari statunitensi, una mossa che attiverà nuove risorse governative per lavorare al suo rilascio.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato lo scorso fine settimana con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e ha chiesto l’immediato rilascio di Gershkovich. La Casa Bianca ha affermato che “non c’è motivo di credere” alla giustificazione della detenzione da parte della Russia.
Gershkovich è il primo giornalista statunitense arrestato per accuse di spionaggio da Mosca dai tempi della Guerra Fredda. La sua detenzione è arrivata una settimana dopo che le autorità statunitensi hanno annunciato accuse contro un cittadino russo, Sergey Vladimirovich Cherkasov, accusandolo di essere una spia russa.
L’episodio segnala un significativo aumento delle tensioni di Mosca con gli Stati Uniti e della sua campagna contro i media stranieri, che è stata sottoposta a forti pressioni da quando il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina lo scorso anno.
