AgenPress. “Nel 2016 fu disposto il sequestro, nel 2018 la confisca di primo grado; oggi finalmente si arriva all’acquisizione definitiva ai beni dello Stato dell’ingente patrimonio mobiliare, immobiliare e societario riconducibile al clan Fasciani, sodalizio criminale operativo sul litorale romano, Lo riteniamo un ottimo provvedimento, ma adesso c’è da fare uno scalino in più”.
Lo afferma Maricetta Tirrito, portavoce del Cogi, Comitato collaboratori di Giustizia, a proposito del maxi sequestro dei beni dei Fasciani, costituito da 7 società, 12 immobili e conti in banca.
Adesso – spiega Maricetta Tirrito – i beni dovrebbero essere o venduti per risarcire le vittime o forniti alle associazioni impegnate in progetti sociali di educazione alla legalità e di lotta ai sistemi mafiosi.
Ma non esistono automatismi che portino velocemente ad arrivare a questi obiettivi. Occorre l’impegno dell’Amministrazione comunale – prosegue – con una specifica richiesta al Servizio centrale di Gestione dei beni. In questo senso per il neo assessore alla Legalità del X Municipio, Ilaria Meli, sarà il primo banco di prova.
Ci auguriamo che questo nuovo assessore, esperto della materia, sappia intercettare velocemente l’opportunità, agendo in maniera conseguente e definendo obiettivi e prospettive. Il terreno che lo Stato riesce a riconquistare deve essere rapidamente messo a sistema nel tessuto sociale. Non basta mettere i sigilli a un portone per portare legalità nei territori, bisogna invece che quel portone si riapra con modelli totalmente distanti da quelli sposati dalla criminalità.