AgenPress – Sale la tensione tra Usa e Russia dopo un’intervista di Joe Biden all’Abc americana in cui il presidente americano, sollecitato dal giornalista, definisce Vladimir Putin un assassino. L’intervista – che ha fatto il giro del mondo in pochi minuti – arriva all’indomani della diffusione di un rapporto dell’intelligence americana secondo il quale il presidente russo avrebbe autorizzato operazioni volte a condizionare le elezioni americane di novembre e a favorire una rielezione di Donald Trump e minando per lungo tempo la fiducia nel processo elettorale esacerbando le divisioni socio-politiche degli Stati Uniti.
“Lei conosce Vladimir Putin. Pensa che sia un killer?”, gli ha chiesto George Stephanopoulos di Abc. “Mmm..I do” ovvero “lo penso”, ha risposto il presidente americano annuendo con la testa, promettendo che il leader del Cremlino “pagherà un prezzo” per aver tentato di influenzare le elezioni presidenziali del 2020.
“La cosa più importante nel gestire i rapporti con i leader stranieri, ed io ne ho gestiti tanti, è conoscere la persona che hai davanti”, ha detto Biden ricordando quando in passato disse a Putin di non avere un’anima. A gennaio l’ultima telefonata in merito alla presunta interferenza nelle elezioni presidenziali, ma l’affondo arriva dal passato e cioè quando nel 2000 “il presidente Bush aveva detto di averlo guardato negli occhi e di aver visto la sua anima” (di Putin).
“Io gli ho detto – ha raccontato Biden – io ho guardato nei tuoi occhi e non credo che tu abbia un’anima’, allora lui si è girato e mi detto ‘noi ci capiamo”. Insomma non certo un’attestazione di stima da ambo le parti. Ma Biden sa guardare anche oltre e nonostante il suo giudizio, ritiene possibile “camminare e masticare una gomma” contemporaneamente, ossia lavorare con la Russia – nonostante tutto – sulle questioni che interessano gli Stati Uniti, come gli accordi sugli armamenti.
La risposta del Cremlino non tarda ad arrivare: “Prendiamo le distanze dalle conclusioni del rapporto sul nostro Paese. La Russia non ha interferito con le precedenti elezioni e neppure con quelle del 2020 citate nel report. Non ha nulla a che fare con le campagne contro qualsiasi candidato”, si tratta di accuse “infondate”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, respingendo il rapporto dell’intelligence statunitense sulla presunta interferenza di Mosca nelle elezioni presidenziali. Peskov ha espresso anche dispiacere che “questi materiali, ben lontani dall’essere di alta qualità”, possano essere usati come pretesto per sanzioni contro la Russia. Anche il presidente del Parlamento russo lancia una dura dichiarazione: “Biden ha insultato i cittadini del nostro Paese con la sua dichiarazione”, ha scritto Vyacheslav Volodin sul suo canale Telegram. “Putin è il nostro presidente e gli attacchi contro di lui sono attacchi contro il nostro Paese”. E aggiunge: le parole di Biden sono frutto di “isteria provocata dalla debolezza”.