Roberto 34 anni, malato di Sla ha lasciato la Sardegna per andare a morire in Svizzera

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AgenPress – Roberto Sanna, 34 anni, operaio di Pula in Sardegna, ieri, 6 marzo, ha scelto “la dolce morte” per sconfiggere un male incurabile e assassino, la sclerosi laterale amiotrofica  che, in meno di un anno dalla diagnosi, lo aveva bloccato nel suo letto.

Come ha fatto nel 2017 Fabiano Antoniani, detto Dj Fabo, anche lui malato irreversibile di Sla, che scelse di morire in una clinica svizzera, dove l’eutanasia non è reato per chi la compie e per chi aiuta il malato a porre fine a una vita che non è più tale. Ha bevuto da solo, tramite una cannuccia, un bicchiere d’acqua contenente una miscela di tranquillante, sonnifero e veleno. E se ne andato in pace.

Un altro caso che, afferma l’Associazione Luca Coscioni, rappresenta “un dolore raddoppiato dall’indifferenza parlamentare. Morire in Italia, in questi casi estremi, infatti, è legale, ma mancano le regole”. “Ci stringiamo attorno alla famiglia di Roberto per la sua morte e per denunciare l’ulteriore dolore imposto dall’inazione istituzionale. Una sofferenza acuita nei giorni scorsi dal terribile viaggio che un ragazzo in condizioni fisiche drammatiche ha dovuto sopportare dalla Sardegna fino in Svizzera”, afferma Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni.

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