Modena (FI): “L’allarme dei servizi di intelligence siamo un monito per tutti. Al Paese serve chiarezza e verità”

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AgenPress. “La Relazione dei Servizi al Parlamento mette in evidenza un dato registrato empiricamente da tempo e definendolo in tutta la sua pericolosità: “è stata registrata una elevatissima produzione di fake news durante la pandemia e narrazioni allarmistiche, sfociate in un surplus informativo di difficile discernimento per la collettività’- a parlare é Fiammetta Modena, senatrice di Forza Italia e membro della commissione giustizia di Palazzo Madama -.

Fattore di rischio intrinseco al fenomeno della disinformazione online ha continuato a risiedere nelle logiche e negli algoritmi alla base dello stesso funzionamento dei social media, tendenti a creare un ambiente autoreferenziale ed autoalimentante, fondato sulla condivisione dei contenuti e delle relazioni di interesse che, polarizzando l’informazione disponibile, ne alimenta quindi la percezione parziale e faziosa”.

Tutti conosciamo, ad esempio, la convinzione che alberga in ampi strati della popolazione in ordine alla vaccinazione di massa come uno strumento per mettere del “micro chip” e controllare la intera popolazione.

Scritta così sembra una follia, ma parlando con persone di diversa estrazione sociale si scopre agilmente che questa idea è ben radicata. Alimentata dalla convinzione di vivere in una sorta di “dittatura” sanitaria, inventata da “potenti” non ben definiti che avrebbero come unico interesse quello di tenere “sotto il tacco” il popolo.

E’ fondato quindi l’allarme dei Servizi – aggiunge Modena – dalle campagne disinformative può nascere ogni tipo di reattività. Abbiamo il dovere di non sottovalutare questo allarme.

Abbiamo il dovere di capire le ragioni profonde per cui dilagano queste notizie. Uno dei motivi è sicuramente è l’emotività e lo stato di prostrazione della popolazione.

Un altro va ricercato nel livello di istruzione del Paese, che si è deteriorato favorendo la conoscenza superficiale, usa e getta, senza elaborazione e senza memoria.

La politica ha le sue responsabilità per la tipologia del linguaggio utilizzata negli ultimi anni, per gli annunci senza sostanza, le parole senza contenuti. Per questo è preferibile la politica dei fatti a quella delle parole.

La tutela della professionalità dei giornalisti è un’altra via da seguire – conclude l’esponente di forza Italia – la preparazione dei giornalisti nella verifica delle fonti e nelle modalità di divulgazioni possono costituire il primo baluardo contro la divulgazione di notizie false”.

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