Di Maio, voto su Bonafede è voto su governo. Lonardo, “nessun nesso di fiducia, lo escluso”

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AgenPress –  Sulla relazione Bonafede “il voto è un voto sul governo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Mezz’ora in più su Rai3. E’ un atto che riguarda tutto il governo” e il M5s “non sarà – prosegue – né donatore di sangue né di organi per questo governo”. Nel Movimento, ha concluso, “non siamo mai stati così compatti, siamo un monolite”.

“Il Ministro Di Maio non aiuta il Governo Conte. Vuole i voti per continuare a fare il Ministro degli Esteri, ma, poi, con arroganza, richiede una obbedienza cieca ed assoluta alla linea ultra giustizialista del suo collega Bonafede. Il nesso fiducia al Governo, e quindi fiducia a Bonafede, per quanto mi riguarda, lo escludo”, ha replicato la senatrice del Gruppo Misto, Sandra Lonardo. “Non vogliamo più vedere frustrata la vita delle persone dall’irragionevole durata dei processi. Chiediamo garanzie su tutto questo”.

Di Maio “dichiara che “loro non sono donatori di sangue sulla prescrizione”. Molti di noi – prosegue Lonardo – non possono di certo accettare i ‘Dracula’ dei diritti soggettivi. Noi siamo per un umanesimo giudiziario che non si concilia con la eliminazione della prescrizione e tempi eterni del processo. Chi, come me, in questa eternità infernale ci è, suo malgrado, precipitata, non può approvare i teoremi dei 5 Stelle. Posso passare sopra alle derisioni malevoli di Grillo e dei suoi all’epoca delle mie vicende ingiuste, che misero fuori gioco il Ministro della Giustizia e tutto il partito dell’Udeur; e questo perché ritengo assurda una crisi di Governo in questo momento e perché ritengo il presidente Conte capace di farci uscire dal labirinto in cui ci troviamo. Ma abbassare la testa e fare violenza ai miei valori, questo no. Ciò che chiediamo al Ministro della Giustizia è una sintesi tra garanzie costituzionali a tutela della libertà dei cittadini ed un’azione penale efficace e tempestiva. Solo investendo risorse adeguate in un settore nevralgico come la giustizia – conclude – si possono creare le condizioni di efficienza della risposta dello Stato e di certezza del diritto”.

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