AgenPress – La Cina ha duramente condannato la mossa del segretario di Stato Mike Pompeo che sabato ha allentato le limitazioni “auto-imposte” sulle interazioni tra i funzionari di Washington e Taiwan, assicurando che nessuno potrà impedire la “riunificazione” del Paese. “La determinazione del popolo cinese a difesa di sovranità e integrità territoriale è incrollabile e non permetteremo a alcuna persona o forza di fermare il processo di riunificazione”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian.
“Qualsiasi azione che danneggi gli interessi fondamentali della Cina sarà affrontata con un contrattacco deciso e non avrà successo”.
Taiwan, al contrario, ha accolto con favore la decisione di Pompeo, con il ministro degli Esteri Joseph Wu che ne ha rimarcato l’importanza “per l’elevazione delle relazioni Taiwan-Usa”, portate a “una partnership globale. Il ministero degli Esteri non abbasserà la guardia e spera di continuare a promuovere lo sviluppo dei legami Taiwan-Usa”.
Come gran parte dei Paesi, gli Stati Uniti non hanno legami ufficiali con Taiwan, pur avendo per legge il vincolo di fornire all’isola i mezzi necessari per la difesa. Con la presidenza di Donald Trump sono aumentate sia le vendite di armi sia gli incontri tra funzionari. E la decisione di Pompeo, oltre a costituire un dossier spinoso e delicato per il presidente eletto Joe Biden, comporta che i rappresentanti di Taiwan potranno tenere riunioni al Dipartimento di Stato o alla Casa Bianca piuttosto che in luoghi non ufficiali e informali. Mercoledì, intanto, l’ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite sarà a Taipei per una visita di tre giorni, provocando già una robusta reazione della Cina che ha minacciato “durissime conseguenze”.