Nardò. Mellone (sindaco), pena di morte per femminicidi. Per dar retta ai perbenisti, la povera gente piange lacrime amare

AgenPress – “Sento molte analisi sociologiche, tanti intellettuali indaffarati a illustrare le ragioni, le migliori menti della nazione intente a scavare nelle ragioni più profonde, mentre i telegiornali ogni giorno raccontano storie sempre più assurde e dolorose.
Ecco, col pragmatismo che tutti mi riconoscono, io penso che vadano riaperti i manicomi (o come diavolo li volete chiamare!), perché le strade sono piene di pazzi autentici e, per dar retta ai perbenisti, la povera gente piange lacrime amare.
E penso pure che bisognerebbe riformulare l’educazione, insegnare e bla bla bla…. ma poi, di fronte a delitti efferati come questo – quando non c’è nessun dubbio sull’autore! – io sono per la pena di morte.
Pena di morte per i femminicidi e per ogni delitto simile. Ora e per sempre”.
Così Pippi Mellone, sindaco di Nardò, già in passato al centro di polemiche per le sue posizioni di estrema destra, ha scritto in un post riferendosi alla uccisione della studentessa Giulia Cecchettin.
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