Senato. La difesa di Santanché: io vittima di una campagna di odio. Mai ricevuto avviso di garanzia

AgenPress – “Oggi più che dare risposte sono io che dovrei chiederne. Ma è normale che un ministro della Repubblica legga che, secondo un giornale, sarebbe indagato.È un Paese normale quello in cui un giornalista può scrivere cose secretate e ignote alla diretta interessata? Chiuderemo entrambi gli occhi su questa pratica? Se non fosse per il rispetto che porto per quest’aula chiuderei io qui il mio intervento”. Lo ha detto Daniela Santanchè nel corso della sua informativa a Palazzo Madama.

“Non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia”. Su diverse testate, viene diffusa la notizia che risulta indagata dalla Procura di Milano sulle vicende relative alla società Visibilia”.

“Sono qui per difendere il mio onore e quello di mio figlio” e parlando di “pratiche sporche, schifose” ha aggiunto criticando il quotidiano ‘Domani’ che oggi ha scritto che la ministra sarebbe sotto indagine. “Dopo aver letto l’articolo – ha affermato – sono io che avrei bisogno di avere risposte e le chiedo con forza. È normale leggere su un giornale che sono indagata? È normale che un giornalista scriva cose secretate e ignote a me e ai miei avvocati?”

Nell’articolo il “quotidiano snocciola informazioni senza indicare alcuna fonte. O questo giornale mente, per una classica imboscata per colpire un ministro del governo, oppure prendo in considerazione questa ipotesi, che ripete vicende passate nella storia, oppure ha avuto notizia che io non ho, e che nessuno potrebbe avere.

“Sono stata oggetto di una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti. Stamattina è accaduto qualcosa che va veramente oltre la mia immaginazione che dovrebbe allarmare tutti senza alcuna distinzione di partito. Non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia, ho chiesto per scrupolo ai miei avvocati di verificare che mi hanno confermato quanto detto”.

“Sono arrivata nel settore dell’editoria appena prima che iniziasse la crisi della carta stampata. Poi il covid. Molti imprenditori hanno lottato per tenere in piedi le aziende così come ho fatto io. Io credo nelle cose nelle cose che faccio non mi sono mai nascosta e ho messo in gioco l’intero mio patrimonio personale. Non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartenesse e che non ho mai abusato delle mie posizioni. Sono qui per difendere il mio onore“, ha detto ancora.

“Vi assicuro che il mio progetto di ristrutturazione è molto più virtuoso di altre aziende nelle stesse condizioni”.

“Per quel che riguarda il mio gruppo che con orgoglio ho portato avanti quello che posso dire è cheper 30 anni nessuno mi ha accusato di alcunché. Non ho mai avuto favoritismo né mai li ho cercati“.

“Non ho mai avuto il controllo nelle imprese dell’alimentare e biologico. Ho svolto attività di impresa nel mondo della pubblicità, dell’intrattenimento e dell’editoria.La mia partecipazione a Ki group non ha mai superato il 5%. Nel 2010 il gruppo del settore biologico è stata presa non da me ma dal padre di mio figlio con cui non avevo più alcun legame”, ha proseguito ancora la ministra.

“Non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartiene, non ho mai abusato delle mie posizioni apicali delle aziende – ha spiegato -, sfido chiunque a dimostrare il contrario”. La ministra ha anche sottolineato: “Ho messo in gioco l’intero mio patrimonio personale, credo nelle cose che faccio. L’ho fatto per cercare di uscire dalla crisi”.

“Non sono qui per rispondere a trasmissioni televisive ma per bloccare la strumentalizzazione politica che si sta facendo contro di me mistificando la realta’. Sono qui per difendere il mio onore e quello di mio figlio” ha dichairato il ministro per il Turismo. “Solo chi ruba nasconde, e io non ho nulla da nascondere”,

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