Il nuovo top di gamma Xiaomi costa più di un Iphone 12 Pro e si candida come il miglior camera phone disponibile.
Con questo smartphone bisogna mettere un attimo da parte la filosofia con la quale Xiaomi ha fatto fortuna in tutto il mondo, Italia compresa, vale a dire offrire prodotti di buona qualità a prezzi molto concorrenziali. Il Mi 11 Ultra è il modello più sofisticato e costoso dell’azienda cinese ed è uno smartphone di fascia estrema, che va a competere direttamente con iPhone 12 Pro, Samsung Galaxy S21 Ultra o Huawei P40 Pro. È disponibile in quantità limitate, in una sola configurazione da 12+256GB di memoria e costa di listino 1.399 euro. Un prezzo decisamente impegnativo e fuori dai tipici canoni di Xiaomi. Il Mi 11 è un vero dimostratore tecnologico, rappresenta il frutto di anni di ricerca e sviluppo e offre caratteristiche uniche sul mercato.
Per esempio un telaio in ceramica, un display secondario sul retro, un sistema di dissipazione di calore a tre stadi (solido, liquido e gassoso) o una batteria al litio che utilizza l’ossido di silicio anziché la graffite per l’anodo.
Il primo impatto è quello di un telefono molto grosso, e appena lo si prende in mano i suoi 234grammi si sentono bene. Il display ha una diagonale di 6,81 pollici, che sono tanti, anche se la forma allungata dovuta al rapporto di 20:9 lo rende ancora pratico da impugnare.
Il pannello Amoled qui utilizzato è di ottima qualità, estremamente luminoso e con colori ben calibrati già di default. È un vero spettacolo per gli occhi, che rende al meglio proprio con le foto e i video. I 120 Hz di refresh rendono tutto molto fluido, non solo i giochi ma anche le operazioni più banali. Ha i bordi curvi, la risoluzione è di 3.200 x 1.440 pixel ed è protetto da un vetro Gorilla Glass Victus. La parte bassa del display integra un sensore per le impronte digitali capace di rilevare anche la frequenza cardiaca.
Il retro in ceramica ha un buon grip e ed è poco sensibile alle impronte digitali; il comparto fotocamere sporge davvero tanto dal telaio e i bordi netti non aiutano. Tutto il telaio è sbilanciato, perché il peso maggiore è concentrato nella parte alta. Non è facile maneggiare questo smartphone, inoltre è d’obbligo una cover per renderlo stabile quando è poggiato su un piano e per scongiurare graffi o ammaccature sullo “scalino” del comparto fotocamere. Il telaio è certificato IP68 e resiste alle immersioni in acqua (fino a un metro e mezzo per 30 minuti).
La piattaforma hardware è basata sul non plus ultra di Qualcomm, vale a dire lo Snapdragon 888 con modem SG integrato. Ci sono poi ben 12 GB di memoria Ram Lp-DdrS e 256 GB di storage Ufs 3.1, non espandibili. Uno smartphone di questa caratura avrebbe però meritato 512 GB. In ogni caso si tratta di una piattaforma hardware tra le più veloci oggi in commercio, se non la più veloce in assoluto. Spiccano poi il modulo Wi-Fi 6 con tecnologia Mimo 4×4, Bluetooth 5.2, il sensore IR per l’utilizzo come telecomando universale, la batteria da 5.000 mAh che viene ricaricata da un altrettanto grosso alimentatore da 67 watt.
La fotocamera primaria sfrutta un sensore da quasi un pollice, per l’esattezza 1 / 1, 12″, che sarebbe poi il Samsung GN2. Ha 50 megapixel gestiti nella solita modalità pixel binning 4 in 1, mentre l’ottica ha un formato equivalente al 24 mm ed è assistita da un autofocus laser. La secondaria è un grandangolare ancora più spinta da 48 Mpixel, equivalente a un 12 mm, infine troviamo uno zoom ottico SX a periscopio, con sensore da 48 Mpixel, equivalente a un 120 mm. Solo fotocamera primaria e zoom hanno lo stabilizzatore ottico.