Diminuiscono le persone non vaccinate tra gli over 50
AgenPress. Semplificare la vita ai cittadini convivendo con il virus, sostiene
Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio: “Dobbiamo semplificare la vita a chi ha fatto le tre dosi di vaccino. Noi guardiamo con grande attenzione, un tema posto anche in Conferenza Stato-Regioni, all’esperienza del modello americano: seppur positivi, se si è asintomatici, dopo cinque giorni stai fuori senza tampone e senza certificato”.
“Spero che venga utilizzato il buon senso, come sempre lo si è utilizzato”, afferma
Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e della regione Friuli Venezia Giulia, che ribadisce come “le zone gialle ed arancioni sono da eliminare perché sono state superate dai decreti che sono stati messi in campo”, e in generale “dobbiamo cambiare il modo di approcciare la pandemia, perché siamo di fronte ad una popolazione vaccinata molto numerosa”.
“Abbiamo anche una variante – aggiunge Fedriga – che sul vaccinato sta dando una minore gravità, quindi noi dobbiamo pensare che per il vaccinato il contagio si debba trattare come un’influenza: deve ovviamente stare a casa, non contagiare gli altri, ma non possiamo pensare di mettere in isolamento altre centinaia di migliaia di cittadini italiani al giorno, Dobbiamo affrontare la situazione con buon senso, sapendo che gli strumenti per affrontare una pandemia che cambia devono cambiare con la pandemia”.
Anche il presidente della regione Liguria e assessore alla Sanità,
Giovanni Toti, rileva che “questa classifica di colori è diventata francamente stucchevole”, e spiega: “Una volta era indispensabile, perché attaccati ai colori c’erano dei provvedimenti di contenimento sociale che servivano a raffreddare la circolazione del virus e la pressione sugli ospedali – ricorda Toti – Oggi non c’è nulla di tutto questo. Tra la zona gialla e arancione cambiano alcune regole solo per la nicchia di popolazione non vaccinata”.
Afferma la stessa tesi il presidente della Regione Lombardia
Attilio Fontana, “ma si deve cercare anche di anticipare le reazioni del virus”. Ora, “credo che si debba rivedere tutto – sottolinea Fontana -, perché è diverso il virus e il suo modo di espandersi, ed è diversa la situazione dei cittadini, che sono in gran parte vaccinati. Bisogna cercare di adeguarsi alla nuova situazione. Penso che la prossima settimana ci sarà una Conferenza delle Regioni con la possibilità di presentare le nostre proposte al Governo”.
Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, pensa ad “una semplificazione sulla falsariga del progetto sperimentale di Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, che ha previsto il tampone fai da te. Significa rendere la vita più semplice alle persone asintomatiche, e un analogo discorso si può fare per il green pass, un esempio sarebbe normalizzare il processo di vaccinazione in ragione di chi ha contratto il Covid in attesa della terza dose”.
Infine sono più 302.878 gli over 50 che hanno ricevuto la prima dose di vaccino in Italia dopo l’entrata in vigore dell’obbligo, scattato l’8 gennaio scorso.
Scendono a 1.862.705 le persone non vaccinate tra gli over 50 in Italia: sono 155.268 in meno negli ultimi sette giorni e la fascia 50-59 è quella con la più alta percentuale di persone senza alcuna dose (848.871).