Agenpress – C’è il via libera della Commissione Finanze della Camera alle norme sul carcere agli evasori, ma la maggioranza si spacca: Italia Viva infatti ha votato no.
“Sempre contrari” ha detto il deputato Mauro Del Barba. Un niet che non ha comportato ripercussioni perché gli emendamenti dei relatori e del governo hanno comunque incassato l’ok, resta tuttavia la valenza politica della presa di posizione renziana. Che è identica in tutto e per tutto a quella espressa neanche 24 ore prima da Confindustria, secondo cui combattere evasione e illegalità significa “criminalizzare le imprese” perché si è in presenza di un “approccio iper repressivo“.
Incassano comunque l’ok gli emendamenti dei relatori e del governo al dl Fisco che hanno cercato una sintesi all’interno della maggioranza: resta l’innalzamento complessivo delle pene ma sarà meno consistente per i reati minori.
Maggioranza divisa anche sul rinvio dell’applicazione della legge ‘spazzacorrotti’ per equiparare le regole di trasparenza tra partiti e fondazioni. “La decisione di rinviare l’applicazione della spazzacorrotti per equiparare le regole di trasparenza tra partiti e fondazioni è un clamoroso errore che la commissione ha fatto nottetempo col voto favorevole di M5S, Pd e Leu e il voto contrario di Italia Viva”. Lo scrive su Twitter il deputato di Iv Luigi Marattin.
A quanto si apprende, anche i partiti di opposizione hanno votato contro l’emendamento al dl fisco. Il ddl anticorruzione, cosiddetto “spazzacorrotti”, ha previsto obbligo di totale trasparenza per le donazioni ricevute dai partiti e ha esteso le stesse norme anche alle fondazioni collegate ai partiti o che destinino più di 5000 euro l’anno a finanziare attività politiche. Con le nuove norme si potranno dare contributi, prestazioni gratuite o altre forme di sostegno alle fondazioni solo acconsentendo alla pubblicità dei relativi dati, conservati in un apposito registro.