Cala la volontà dei cittadini di donare gli organi. Il “no” è al 33%, ma così tanti

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AgenPress – Sono aumentate, nell’anno della pandemia, le opposizioni alla donazione di organi nelle registrazioni di volontà dei cittadini attraverso le carte d’identità rilasciate dai comuni. Nel 2020 ha detto di no alla donazione il 33,6% dei dichiaranti, la percentuale più alta di sempre (erano il 32,5% nel 2019).

A registrare il diniego sono soprattutto gli over 60, mentre è più alta la propensione alla donazione tra i giovani adulti (tra i 30-40enni il consenso è a l75%). Sono le donne ad essere più generose, con un’opposizione ferma al 29,8% contro il 32,2% degli uomini. Lo evidenzia il Report 2020 del Centro nazionale trapianti Cnt. Secondo il Cnt, una delle ragioni della crescita delle opposizioni è che continua ad esserci una scarsa informazione ai cittadini su questo fronte.

In generale, inoltre, nel 2020 sono diminuite globalmente le registrazioni della volontà – favorevole o contraria – alla donazione: le dichiarazioni rilasciate complessivamente ai comuni sono state 1.960.705 mentre l’anno prima erano state oltre 2,4 milioni. In totale, ad oggi le dichiarazioni presenti nel Sistema informativo trapianti sono quasi 9 milioni, di cui oltre 6,5 milioni di consensi. A pesare, in questo calo, è stata la chiusura dei servizi anagrafici durante il primo lockdown e la decisione del governo di prorogare la scadenza dei vecchi documenti d’identità.

La pandemia da Covid fa sentire il suo impatto sui trapianti che vedono 400 operazioni in meno nel 2020 con un calo del 10% rispetto al 2019, ma i dati complessivi dimostrano una sostanziale tenuta della rete trapiantologica davanti all’onda d’urto dell’emergenza sanitaria. A pesare – precisa ancora il report –  è stata la saturazione delle terapie intensive, trincea della lotta al Covid ma anche luogo in cui avvengono le donazioni di organi e tessuti necessarie ai trapianti. Nel 2020 le segnalazioni di potenziali donatori in rianimazione sono calate dell’11,5% rispetto al 2019 con un calo del 10,4% dei prelievi di organo da donatori deceduti (1.236 contro i 1.379 dell’anno precedente).

A questo dato si aggiunge una diminuzione più consistente delle donazioni da vivente (294, -19.2%). Il risultato finale è un tasso di 20,5 donatori per milione di abitanti, che riporta l’Italia indietro di cinque anni: era dal 2016 che questo indicatore era stabilmente sopra quota 21 (l’anno scorso 22,8). In calo anche la disponibilità alla donazioni di organi, passato dal 31,1% del 2019 al 30,2% del 2020.

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