AgenPress. “La stagione invernale deve iniziare. Le Regioni, con gli impiantisti e le loro organizzazioni, con gli Enti locali stanno facendo il massimo. Per definire regole chiare per la riapertura.
Code da gestire e contingentare, riduzione del numero di persone nelle telecabine, organizzazione e distanziamento per annullare il rischio di contagi. Tre punti fermi, già chiari a tutti i proprietari e i gestori degli impianti, condivisi.
Azzerare il rischio, primo imperativo. Rischio che di certo non vi è in pista, sugli sci o sulle ciaspole, sugli snowboard. Chi sta in queste ore dicendo che la montagna può portare contagio sbaglia di grosso. Come quelli che dicono ‘prima le scuole dello sci’ ovvero ‘prima i negozi’. Errore. Perchè sono piani diversi, da non unire e da non confondere.
Si lavori, ciascun comparto, a regole e proposte sostenibili, come finora hanno fatto il mondo della neve, con le Commissioni competenti del Parlamento, l’azione trasversale dei partiti, con il l’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna in azione, con Uncem e il sistema di Enti locali.
Le regole ci devono essere per non perdere la stagione, anche se già sappiamo che il calo forte a seguito del’assenza del turismo bianco internazionale, ci sarà. Apriremo l’anno con i Mondiali di Cortina. Sfruttiamo bene quell’onda che porterà alle Olimpiadi. Non perdiamo la stagione 2021.
Governo, Parlamento, Regioni lavorino per valorizzare l’intero comparto, alberghiero, ricettivo, della ristorazione, dei negozi e del benessere, da attivare quando possibile, al più presto, e da sostenere con misure ad hoc. Con intelligenza e regole, che la montagna, aperta e inclusiva, da sempre ha. Anche ora. Si proceda nel varare un quadro di norme condivise per dire che l’economia del Paese vede nella montagna un asset, un comparto da far ripartire senza tentennamenti ulteriori”.
Lo affermano Tiziano Maffezzini, Presidente Uncem Lombardia, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.