Torino. Voto di scambio in casa PD. Indagato Salvatore Gallo per peculato, estorsione e corruzione elettorale

AgenPress – Sotto osservazione ci sono le elezioni amministrative del 2021, in occasione delle quali uno storico politico locale, Salvatore Gallo, avrebbe detto al telefono: “Se non mi trovi 50 voti ti tolgo il saluto”.

L’83enne è esponente del Partito Democratico di Torino (e in passato del Partito Socialista, quando finì nei guai per vicende legate a Tangentopoli), nonché padre di Raffaele, consigliere regionale del partito, e Stefano, ex assessore allo sport della giunta Fassino (entrambi estranei a qualsiasi contestazione). E’ oggi indagato per peculato, estorsione e corruzione elettorale, rinuncia a candidarsi come capolista alle elezioni regionali pe ril Partito democratico.

I voti di cui parlava Salvatore Gallo nel 2021 sarebbero stati per un candidato del Pd da piazzare in consiglio comunale. E proprio episodi di questo tipo, secondo il gip di Torino, spiegano bene quella che è stata definita come una vera e proprio “politica clientelare” di Gallo: voti in cambio di favori di vario tipo, come una prestazione medica, o assunzioni, promozioni e nomine varie. Un favore via l’altro in modo da avere poi “il diritto” di fare certe richieste a ridosso delle elezioni. L’inchiesta che si occupa di tutto ciò, soprannominata “Echidna”, ha già portato a nove arresti.

Un sistema vero e proprio avrebbe permesso a Gallo di far eleggere tre consiglieri su 17 a Torino, anche se in totale gli eletti grazie al suo “aiuto” sarebbero stati otto, tra Comune e circoscrizione. Come racconta La Stampa, “favoriva amici e sostenitori privati nell’ottenere alcune concessioni e autorizzazioni della pubblica amministrazione in cambio di sostegno elettorale e voti”.

A Gallo viene contestato di avere minacciato, nel corso della campagna elettorale del settembre-ottobre 2021, di licenziamento o demansionamento un dipendente di Sitalfa (l’azienda di cantieri controllata della Sitaf, che gestisce l’autostrada Torino-Bardonecchia-Frejus e di cui era stato top manager per moltissimi anni), candidato in circoscrizione 4, se non avesse fatto campagna elettorale per lui e per la candidata Sonia Gagliano (estranea alle indagini).

Ci sono poi le accuse di peculato. In primo luogo, lo si accusa di avere pranzato più volte, per un conto complessivo di circa 1.700 euro, in una trattoria con soldi della Sitalfa pur non avendone alcun titolo. In seconda battuta, di essere entrato in possesso di 16 tessere di transito gratuito ai caselli della Sitaf anche in questo caso senza averne alcun titolo. Infine, di essere entrato in possesso di un treno di gomme pagato con il denaro di Sitalfa anche stavolta senza alcuna motivazione.

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