L’assurda richiesta di Papa Francesco all’Ucraina: abbia coraggio di alzare la bandiera bianca e negozi

AgenPress –  “E’ più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. Oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche paese che faccia da mediatore. Nella guerra in Ucraina, ce ne sono tanti. La Turchia, si è offerta. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore”.

Lo dice papa Francesco in una intervista con la Radiotelevisione svizzera, chiedendo in modo assurdo e senza rispetto della volontà degli ucraini di alzare bandiera bianca e negoziare con il dittatore Putin, che ha invaso  uno stato sovrano uccidendo migliaia di persone innocenti, deportando bambini e distruggendo intere città.

Il Papa dimentica che Medvedev ha detto che l’Ucraina fa parte della Russia, e pertanto, non c’è negoziato senza la cessione completa di uno stato sovrano al dittatore.

Alla domanda se lui stesso si sia proposto per negoziare negli attuali conflitti, il Papa risponde: “Io sono qui, punto. Ho inviato una lettera agli ebrei di Israele, per riflettere su questa situazione. Il negoziato non è mai una resa. È il coraggio per non portare il paese al suicidio. Gli ucraini, con la storia che hanno, poveretti, gli ucraini al tempo di Stalin quanto hanno sofferto”.

Il Papa ripropone poi la sua filosofia sull’origine delle guerre: “dietro c’è sempre l’industria delle armi”. “È un peccato collettivo questo – afferma Francesco -. Mi diceva l’economo, un mese fa, mi dava il rendiconto di come stavano le cose in Vaticano, sempre in deficit, lei sa dove oggi ci sono gli investimenti che danno più reddito? La fabbrica delle armi. Tu guadagni per uccidere. Più reddito: la fabbrica delle armi. Terribile la guerra”. “Io questo lo dico sempre – aggiunge -: quando sono stato nel 2014 al Redipuglia ho pianto. Poi lo stesso mi è successo ad Anzio, poi tutti i 2 novembre vado a celebrare in un cimitero. L’ultima volta sono andato al cimitero britannico e guardavo l’età dei ragazzi. Questo l’ho detto già, ma lo ripeto: quando c’è stata la commemorazione dello sbarco in Normandia, tutti i capi di governo hanno celebrato quella data ma nessuno ha detto che su quella spiaggia sono rimasti ben 20mila ragazzi”.

 

 

 

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