G20. Radicali, il lupo Putin si trasforma in agnello. Sua presenza è una grave lesione alla credibilità della Corte Penale Internazionale

AgenPress – Il #G20 celebra in modo singolare il decennale della “rivoluzione democratica” in #Ucraina, riaccogliendo nuovamente al tavolo (seppur in modalità virtuale) #VladimirPutin, sul quale pende dal 17 marzo 2023 un mandato di arresto internazionale per il reato di “deportazione di bambini ucraini” (art. 8 Statuto CPI).
E Putin coglie la palla al balzo: il lupo russo si trasforma per l’ennesima volta in agnello, dichiarando che “occorre mettere fine alla tragedia della guerra in Ucraina”, guerra che lui ha iniziato 636 giorni fa e che continua senza tregua ad alimentare, giorno e notte.
Avere offerto un nuovo palcoscenico a un ricercato dalla giustizia Internazionale rappresenta una profonda lesione alla credibilità e al lavoro della #CortePenaleInternazionale.
Radicali Italiani ha manifestato il 7 ottobre (compleanno di Putin e anniversario dell’omicidio di Anna #Politkovskaja) davanti alla sede della CPI, all’Aja, richiedendo che la stessa proceda a nuove incriminazioni di Putin e della catena di comando russa per crimini di guerra e contro l’umanità da loro compiuti dal 24 febbraio 2022 in Ucraina.
Radicali Italiani ha consegnato il 4 ottobre al capo di gabinetto del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio la petizione per la revoca dell’onorificenza della Repubblica Italiana concessa il 4 ottobre 2017 a Dmitry #Peskov, il portavoce di Putin.
Per fermare Putin non servono nuove Monaco, servono nuove incriminazioni, servono nuove revoche di onorificenze vergognose.
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