Decreto sicurezza. Nuovo reato contro le rivolte nelle carceri con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose

Sempre in ambito giudiziario viene introdotto un nuovo reato contro chi organizza o partecipa una rivolta in un carcere con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose. Per chi organizza la pena va dai 2 agli 8 anni mentre per chi partecipa si va da 1 a 5 anni. Nel caso di uso di armi è prevista l’aggravante con la reclusione fino a 10 anni.

Inasprite anche le pene per chi effettua blocchi stradali impedendo la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo. Se prima questo comportamento veniva punito con una sanzione amministrativa, adesso il nuovo provvedimento stabilisce che questa fattispecie diventi reato nel momento in cui risulti “particolarmente offensiva ed allarmante, sia per la presenza di più persone sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente”.

Un’ulteriore fattispecie di reato punisce chi istiga la rivolta, anche dall’esterno del carcere, con scritti diretti ai detenuti. e la stessa misura anche se le rivolte avvengono nei Cpr, ha spiegato il ministro dell’Interno Piantedosi.

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