AgenPress. “La riforma dello Sport entrata in vigore a luglio aveva intenti nobili, ma ha creato delle storture da correggere. Il problema di fondo sta nel non aver tenuto conto della realtà che si andava a regolamentare, inquadrando un impegno da sempre basato sulla passione e sul volontariato con la figura del lavoratore sportivo, che assottiglia le differenze fra settori dilettantistico e professionistico.
Il presidente di un ‘associazione diventa così datore di lavoro e i volontari, per rispettare gli obblighi di comunicazione dei contratti, devono sottoscrivere un documento in cui dichiarano di non percepire alcun compenso per la loro attività . Si tratta di un aumento della burocrazia che complica la vita alle società dilettantistiche”.
Lo dichiara il deputato ligure del PD Luca Pastorino, annunciando un’interrogazione ai ministri interessati.
“Bisogna intervenire – aggiunge Pastorino – individuando in 5mila euro la soglia entro cui si può fare a meno della dichiarazione. Occorre insomma inserire un discrimine tra determinate attività , per esempio chi lavora in una palestra, e tra chi su base volontaria decide di impegnarsi in una società sportiva.
In questo senso va infatti l’appello di tantissime associazioni, in tutte le regioni, a cominciare dal calcio dilettantistico. Una preoccupazione che è molto sentita anche sul territorio ligure, in particolare a Genova. Lancio l’appello al governo, attraverso l’interrogazione che ho depositato, di predisporre apposite misure correttive”.