Attivisti cinesi salvano 19 cani da un macello di Yulin

Cani traumatizzati, in piedi nel sangue dei loro simili attendevano il loro terribile destino, altri, già senza vita, giacevano sul pavimento 


AgenPress. Un gruppo di attivisti cinesi ha salvato 19 cani da un macello illegale alla periferia di Yulin, a una settimana dall’inizio del famigerato “festival” annuale della carne di cane della città, durante il quale migliaia di cani e gatti saranno uccisi e mangiati.

Le immagini scioccanti raccolte durante l’intervento mostrano le scene cruente viste dagli attivisti: cani traumatizzati, in piedi nel sangue dei loro simili attendevano il loro terribile destino, altri, già senza vita, giacevano sul pavimento; tutto attorno mucchi di pellicce di cani scuoiati e carcasse bruciate con la fiamma ossidrica, pronte per essere consegnate ai mercati di Yulin.

I cani erano gravemente disidratati e malnutriti, con il pelo sudicio e uno di loro ha anche perso un occhio. Si tratta di cani di piccola taglia, delle tipiche razze considerate da compagnia in Cina, e un golden retriever. Tutti hanno dimostrato un disperato bisogno di affetto ai soccorritori, indicando che si possa potenzialmente trattare di animali d’affezione rubati. La maggior parte dei cani e dei gatti che cadono vittime del commercio della loro carne in Cina sono infatti animali domestici e randagi presi dai giardini e dalle strade, spesso mediante l’uso di veleno e trappole a cappio. Vengono stipati in gabbie metalliche e trasportati per ore, o addirittura giorni, attraverso il Paese, prima di raggiungere il macello dove li aspetterà la morte, solitamente per mezzo di bastonate.

Gli attivisti cinesi dell’organizzazione VShine sono partner ufficiali di Humane Society International che lavora in tutta l’Asia per porre fine al commercio di carne di cane e gatto.

Teng, uno degli attivisti cinesi, ha raccontato a HSI: “Questo è stato uno dei macelli per cani più sporchi e insanguinati che abbiamo mai visto. I cani erano appena arrivati con un camion quella mattina. Ci ha devastato non essere arrivati in tempo per salvare cinque cani che erano già stati uccisi. I cani ancora vivi sembravano traumatizzati dal massacro a cui avevano appena assistito e l’odore di sangue e carne era insopportabile. La maggior parte dei cani ci ha accolti con eccitazione, battendo con le zampe le sbarre delle gabbie per attirare l’attenzione, mentre altri erano davvero traumatizzati e rassegnati. Ora sono tutti al sicuro e stanno ricevendo cure veterinarie, cibo, acqua e l’amore di cui hanno disperatamente bisogno per riprendersi da questa spaventosa esperienza. Erano a un passo dall’essere uccisi per i mercati di Yulin”.

Il Dott. Peter Li, specialista di politica cinese di Humane Society International, ha dichiarato: “Il brutale massacro di cani e gatti per il commercio di Yulin è moralmente indifendibile e le immagini strazianti di questo salvataggio dimostrano perché. Questi poveri animali hanno dovuto sopportare la cattura, il trasporto estenuante e la brutale uccisione di altri cani. Siamo molto grati agli attivisti cinesi per aver preso posizione contro questo commercio incredibilmente crudele. La maggior parte della popolazione cinese non appoggia questa crudeltà e i sondaggi mostrano che anche a Yulin la maggior parte delle persone non si oppone a un divieto. È ora di porre fine a questa miseria”.  

Tre dei cani sono stati affidati a un gruppo locale del Guangxi, mentre gli altri 16 sono stati trasferiti, con il supporto di HSI, al rifugio veterinario di VShine nel nord della Cina.

Un nuovo sondaggio (Suzhou Zhongyan Science and Technology Inc.), pubblicato all’inizio di giugno 2023, rivela che solo una piccola parte dei residenti di Yulin (il 19,3%) si oppone a un divieto sul commercio di carne di cane, mentre il 70% afferma che un divieto non avrebbe alcun impatto o non avrebbe un impatto significativo sulla propria vita. Un numero significativamente maggiore di intervistati (l’81%) non ha espresso obiezioni a un divieto che porterebbe Yulin sulle orme di città come Shenzhen che ha vietato la carne di cane e gatto nel 2020. Nonostante la reputazione di Yulin quale hotspot della carne di cane e gatto, i risultati del sondaggio rivelano che la maggior parte dei residenti di Yulin (il 73%) mangia carne di cane o gatto solo molto occasionalmente e il 18% dei residenti non la consuma affatto.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito che il commercio di cani diffonde malattie letali come la rabbia e il colera. Yulin è da tempo una delle città cinesi con i tassi più alti di casi di rabbia negli esseri umani e il commercio locale mina l’obiettivo del governo cinese di debellare la rabbia entro il 2025. La vendita e la manipolazione di carne di cani malati e morenti a Yulin e altrove è anche una grave violazione della legge cinese sulla sicurezza alimentare. Ciononostante il commercio è consentito con relativamente poche sanzioni legali.

Dati sul commercio di carne di cane a Yulin e in Cina: 

Il “Festival del litchi e della carne di cane di Yulin” non è un evento tradizionale. È stato lanciato nel 2010 dai commercianti di carne di cane, per promuoverne il consumo e la vendita. Prima del 2010, a Yulin, non esistevano vendite commerciali di carne di cane o gatto.

  • Alla sua prima edizione nel 2010, si stima siano stati 15.000 i cani uccisi, una cifra che si è ridotta a 3.000 per la pressione contraria esercitata a livello nazionale e internazionale. Tuttavia, nelle settimane che precedono il festival, centinaia di animali vengono uccisi ogni giorno.
  • Un sondaggio del 2016 ha dimostrato che il 69,5% delle persone in Cina non ha mai mangiato carne di cane.
  • Si stima che in Asia vengano uccisi 30 milioni di cani all’anno, di cui circa 10-20 milioni solo in Cina. 
  • La carne di cane è vietata a Hong Kong, Singapore, Taiwan, in Thailandia, nelle Filippine, nonché nelle città cinesi di Shenzhen e Zhuhai, nella provincia di Siem Reap in Cambogia e in 21 città e reggenze in Indonesia. I sondaggi d’opinione in Corea del Sud rivelano che la maggioranza dei cittadini (l’87,5%) non consuma carne di cane o non intende farlo in futuro. Sia il presidente Yoon Suk-yeol che la first lady Kim Keon-hee si sono espressi a favore della fine di questa pratica.
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