AgenPress. A mio parere, non ascoltare una persona รจ veramente il grado zero della democrazia. Ognuno ha le sue opinioni.
Onorevole Fiano, ieri Enrico Letta ha definito penoso lo spettacolo offerto dal Parlamento, falcidiato da oltre 350 assenze, in occasione del videocollegamento con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lei รจ dโaccordo con il suo Segretario?
Assolutamente sรฌ. Letta si riferiva alle assenze per motivi politici. Cโerano deputati e senatori assenti anche per altri motivi, come, ad esempio, la paura dellโassembramento, ma sicuramente cโera una pattuglia significativa e incomprensibile di parlamentari, che non sono venuti per motivi politici. A mio parere, non ascoltare una persona รจ veramente il grado zero della democrazia. Ognuno ha le sue opinioni, ma io condivido il giudizio di Letta.
Pensa che il governo Draghi sia oggi piรน debole, alla luce delle innegabili turbolenze in atto, fra Lega, ex Cinquestelle e il presidente pentastellato della Commissione Esteri della Camera Vito Petrocelli, che si sfila dalla maggioranza interventista?
Penso che nessuno, in questo momento, abbia nรฉ lโinteresse, nรฉ la necessitร , di far cadere questo Governo e credo che sarebbe, nel caso, una scelta non comprensibile per la stragrande maggioranza degli italiani. Tutti i sondaggi, che sono stati realizzati su Draghi e sullโazione del Governo in questa guerra, sono sostanzialmente uniformi. Poi, รจ anche vero che noi stiamo prendendo decisioni straordinarie, peraltro nel solco della Costituzione, come hanno ribadito autorevolissimi costituzionalisti, a partire dal piรน autorevole di tutti, che รจ il nostro Presidente della Repubblica, perchรฉ, se cosรฌ non fosse, lโinvio di armi allโUcraina non sarebbe stato possibile. Eโ normale che ci siano dissensi. Se fossimo in Russia, sarebbe impossibile. Noi siamo una democrazia ed รจ, quindi, normale che ci siano. Petrocelli non rappresenta i Cinquestelle. Dopodichรฉ, non si puรฒ disconoscere che ci siano delle difficoltร . Sul dissenso, che ha per oggetto lโinvio delle armi, bisognerebbe fare chiarezza e non dimenticare come eravamo. Matteo Salvini รจ quello che, sino a qualche mese fa, diceva che la legittima difesa non deve essere giudicata da nessuno e, tantomeno, sanzionata da un giudice. Peraltro, Salvini ieri era in aula e la Lega ha votato alla Camera il provvedimento sullโinvio delle armi e sarebbe incomprensibile se ci ripensasse. Resta, al di sopra di tutti i distinguo, un fatto inconfutabile. In Ucraina cโรจ un aggressore e un aggredito e lโaggredito si sta difendendo. Noi, quindi, scegliamo solo, come credo sia giusto, di aiutare lโaggredito.
Cโรจ, come sa meglio di me, chi prospetta teorie diverseโฆ
Sรฌ, cโรจ chi dice che, se tu invii le armi, aumenti la possibilitร di un prolungamento del conflitto. Secondo lei, se non inviamo le armi, i russi si fermano? Mi sembra che non si stia capendo che cosa sta realmente succedendo.ย Se parte dei russi si stanno fermando, come dicono le fonti occidentali, รจ perchรฉ la resistenza ucraina, grazie alle armi fornite dallโOccidente, sta neutralizzando alcuni dei tank nemici. Onestamente non vede da parte nostra alcuna incoerenza.
La nostra scelta non contraddice lโarticolo 11 della Costituzione, perchรฉ noi non siamo entrati in guerra.
Lei aveva messo in conto unโanima trasversale filo Putin?
Sรฌ, anche se sto attento a non definire filo putiniani tutti i contrari allโinvio di armi. Sarebbe unโesagerazione. Tutti i leader del mondo possono esercitare, attraverso vari metodi, unโinfluenza sulle politiche di Paesi diversi dal loro. Ci sono legami di vario genere, a volte, ad esempio, commerciali. Ci sono stati legami politici. Non scopriamo niente di nuovo se diciamo che ci sono stati dei politici che sono andati lรฌ ad omaggiare Putin. Sappiamo tutti che in Italia ci sono stati leader e, addirittura, partiti filo Putin. Eโ stata per tanto tempo cronaca quotidiana. Definirsi ancor oggi putiniani lo trovo sinceramente pazzesco. Non mi sembra fortunatamente che sia cosรฌ. Chi dissente lo fa per lโinvio delle armi o per la tesi, per me folle, secondo la quale lโUcraina รจ un Paese filofascista e filonazista, che, non andrebbe per nessuna ragione aiutato. La democrazia รจ bella perchรฉ รจ varia. In parte, quindi, me lo aspettavo.
Unโultima domanda. Mettiamo il caso che domani, come tutti ci auguriamo, scoppi la pace. Che facciamo? Riannodiamo la corda spezzata o continuiamo ad aumentare le spese militari, come abbiamo giร fatto di recente con lo stanziamento del ย due per cento del Pil, a cavallo, peraltro, di una drammatica congiuntura economica? Non mi sembra, oltretutto, che su questo la maggioranza sia graniticamente coesa, come sembraโฆ
La risoluzione, che aumenta i finanziamenti destinati alla Difesa, risveglia una decisione giร presa anni fa ed รจ una decisione simile a quella, che stanno prendendo molti altri Paesi, nella direzione di un esercito europeo. Io penso che, se lโEuropa non prende una decisione del genere, rispetto a un mondo in cui sembrano esserci solo Stati Uniti, Russia e Cina, non puรฒ diventare un soggetto ย e che sarebbero in qualche modo vanificati i passi in avanti che abbiamo fatto negli ultimi due anni, in una situazione di drammatica emergenza.ย Se alla solidarietร politica europea si aggiungesse una vera politica estera comune, sorretta da una vera difesa comune, noi ci avvineremmo finalmente al modello degli Stati Uniti dโEuropa, che ci permetterebbe unโautonomia decisionale sul teatro mondiale. Le spese militari sono aumentate anche perchรฉ, se vogliamo proteggere il nostro patrimonio, dobbiamo investire in manutenzione. Una parte dellโaumento va sicuramente nella direzione di un esercito comune europeo. Io penso sia una scelta giusta, che va nella direzione di un obiettivo giusto e importante per il futuro, nostro e dellโEuropa.
di Antonello Sette (SprayNews.it)