Lamberto Giannini (Prefetto di Roma) a Build in Italy by Remind: “E’utile riflettere insieme sulla sicurezza per rendere le città più sicure”

AgenPress. Si è svolto il 22 aprile 2024, a Palazzo Ferrajoli, l’iniziativa “Build in Italy – l’Italia che Abiteremo by Remind”, incontro volto ad esplorare il futuro dell’Italia attraverso l’esperienza di esperti, decision-maker e leader del comparto immobiliare allargato ai settori produttivi della Nazione.

L’Italia si trova ad affrontare sfide importanti legate soprattutto alla sostenibilità ambientale e all’implementazione di nuove tecnologie all’interno del complesso processo di trasformazione degli stili di vita per il benessere e la sicurezza delle persone nei luoghi, spazi, territori e città in cui vivono, operano e transitano.

In risposta a queste sfide, come sostenuto da Remind, emerge sempre più l’importanza di promuovere la collaborazione tra pubblico e privato adottando un approccio integrato che consideri congiuntamente tre pilastri fondamentali dell’economia: l’immobiliare, le infrastrutture e i trasporti.

Lamberto Giannini Prefetto di Roma: “Partecipo volentieri a questo dibattito promosso da Remind sul benessere e la sicurezza delle persone. Quello che purtroppo affligge in particolare città come Roma, rispetto alla sensazione di insicurezza, è quello di non riuscire, nonostante tutti coloro designati ad occuparsene, a risolvere alcuni problemi che sono più di carattere sociale, piuttosto che di sicurezza. Noi ogni 10 giorni andiamo a fare delle attività di spostamento e di identificazione dei soggetti che, ad esempio, dormono alla stazione Termini, di tutti quei soggetti che si mettono a Piazza Vittorio e che sono meno di 200 persone. Questo può sembrare paradossale ma risultano meno di 200 persone che sono senza fissa dimora, spesso tanti con problemi psichiatrici, tanti stranieri di cui non si conosce la nazione e che non hanno dei riconoscimenti per essere espulsi. L’attività che viene fatta è un’attività costante, che cerchiamo di ripetere sempre, ma che non riesce a risolvere il problema. Anche perché poi, paradossalmente, queste persone sapete perché stanno a Termini o stanno sotto quei portici? Perché si sentono sicure. Perché spesso e volentieri, quando vanno in qualche rifugio al chiuso, si sentono meno protette nei confronti di altri soggetti e di persone che dormono in quello stesso luogo. Riflettere insieme su questo e poter dare delle risposte diventa molto importante. Per esempio adesso c’è in atto una grande opera di riqualificazione a Tor Bella Monaca. Come si sta agendo a Tor Bella Monaca? A Tor Bella Monaca ci sono molti problemi e soprattutto c’è un discorso di illegalità diffusa. Adesso ci sono dei fondi importanti del PNRR che possono essere utilizzati per riqualificare il cosiddetto Ferro di Cavallo. Siamo stati coinvolti perché le autorità e le imprese debbono essere sostenute dalle istituzioni in questo. Noi siamo andati e abbiamo trovato, nella parte dei garage sotto, tre auto bruciate che erano lì da tempo immemorabile. Non mi hanno saputo dire da quanto erano lì. Non è stato facile toglierle. Poi le uscite di sicurezza del palazzo erano state chiuse con delle cancellate incatenate. Noi le abbiamo tolte e abbiamo scoperto che erano dei magazzini di materiale rubato. Chiaramente questo progetto di riqualificazione prevede che le famiglie vengano spostate in luogo temporaneo e, al termine dei lavori, tornino a casa propria. È chiaro che tutti coloro che occupavano illegalmente non avevano nessun interesse ad andarsene via, perché non sarebbero mai ritornati. Anche lì ci sono stati una serie di sgombri forzosi e non del tutto indolori. La sfida è sicuramente portare avanti questo progetto e fare questa riqualificazione, ma con la visione integrata e di sistema portata avanti dal Presidente di Remind Paolo Crisafi quando parla di immobiliare allargato ai settori produttivi. Infatti, per rendere gli ambienti sicuri e sostenibili, se alla realizzazione di nuove abitazioni non si affiancano un sistema di illuminazione, lo sfalcio dell’erba, la raccolta dei rifiuti, il decoro e una presenza costante delle forze dell’ordine, con l’ausilio dove possibile della sicurezza privata, non andremo molto avanti. Ecco che io ringrazio Remind perché questi eventi che costantemente organizza; li vedo come una parte integrante della consapevolezza per arrivare a dei risultati. Adesso tante attività di costruzione, ed io ne sono testimone, ripongono una grande attenzione quando si crea un progetto. La sfida di adesso, io penso che sia quella di andare tutti insieme. Secondo me oltre a fare un’attività di Polizia, il posto deve essere pulito, l’erba deve essere sfalciata, non ci devono essere siringhe nei giardini, i cassonetti non devono essere pieni e non devono essere rotti. Le persone del posto non devono percepire solo un intervento repressivo dello Stato.

Aggiungete anche, per quanto riguarda la sicurezza percepita, che l’Italia adesso è una Nazione più anziana rispetto a prima, e come è naturale chi è più anziano ha una percezione di insicurezza maggiore. A questo si aggiunge anche il web che dà notizia di tutto e in particolare di ciò che fa paura, perché fa più audience. Tutto questo insieme crea un problema. A questo non si può porre un rimedio. Possiamo migliorare la vita di famiglie e imprese attraverso le buone pratiche, attraverso il contatto tra le persone. Non dobbiamo considerare il problema della sicurezza come un qualche cosa che sia solo delle istituzioni o delle forze di Polizia o delle forze di Prefettura. Pubblico e Privato insieme,  tutti noi possiamo fare molto per rendere più sicura Roma Capitale e tutte le Città Italiane”

Ha concluso i lavori Paolo Crisafi Presidente di Remind e promotore di Build in Italy: “Le nostre città, i nostri paesaggi, le strade e i vicoli sono il risultato di quella complessa commistione di tradizione e innovazione, di bellezza e funzionalità, che sono l’essenza del “Made In Italy”. Una ‘fusione’ radicata nella passione e nell’abilità dei nostri imprenditori, manager, professionisti, artigiani e tecnici che lavorano instancabilmente per creare ambienti che rispecchino al meglio la nostra identità. Riflettere sull’Italia che abiteremo ci aiuta a comprendere come affrontare le sfide che ci attendono dandoci la possibilità di prendere decisioni personali e collettive pragmatiche e realistiche sempre per promuovere la sicurezza delle Nazione garantendo, al contempo, la tutela dell’ambiente e il benessere delle persone. È fondamentale considerare che le azioni che intraprendiamo oggi avranno un impatto significativo sul futuro dell’Italia e sulle generazioni a venire. Collaboriamo con il Governo, il Parlamento e le altre Istituzioni, in particolare, nell’individuare e porre in essere le direttrici su cui bisogna lavorare riassunte nelle “tre S”: Senior Housing, Social Housing e lo Student Housing. Vogliamo essere parte della soluzione per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, alla cultura dell’abitare e all’efficientamento energetico adottando azioni concrete e durature per la sicurezza di famiglie e imprese. Il comparto immobiliare allargato è in continua evoluzione, e l’associazione è determinata ad essere parte attiva e integrativa di questo cambiamento in modo positivo. È quanto mai necessario inserire in una visione di sistema le tradizionali categorie settoriali, importanti per compattare i segmenti delle attività produttive, al fine di dare un nuovo impulso all’incontrovertibile esigenza dei tempi di congiungere il più vasto panorama di attori e la più estesa partecipazione delle professioni e dei soggetti pubblici e privati, favorendo così sinergie, reti, reciproci arricchimenti. Il nostro scopo è quello di costruire un presente e un futuro migliore, integrando il vasto bagaglio tecnico e esperienziale del passato con le nuove frontiere dell’innovazione all’interno di un tessuto sociale, economico e culturale in costante evoluzione. La nostra proposta sta proprio nell’alimentare la collaborazione tra pubblico e privato per migliorare e rendere organiche le attuali e future misure per la cultura dell’abitare, per l’attrattività degli investimenti, per lo sviluppo sostenibile e per la messa in sicurezza della Nazione; e ciò anche con un campo d’azione sulla prevenzione dei rischi e la gestione delle emergenze legate al territorio.

Un Piano Meloni “Nazione Sicura e Sostenibile” (PNSS) sia relativamente al patrimonio sia alle persone negli spazi, luoghi, territori e paesaggi dove vivono, operano e transitano. Continueremo a collaborare con le istituzioni per affrontare le sfide del presente e per cogliere le opportunità che ci attendono, con l’obiettivo che l’immobiliare allargato possa contribuire sempre di più alla crescita della nostra amata Italia”.

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