AgenPress. Lucio Malan, vice presidente dei senatori di Forza Italia, ha dichiarato:
“Se è vero che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non aveva saputo dell’aumento del 142% concesso al presidente dell’INPS Pasquale Tridico, deve prendere immediati e drastici provvedimenti verso chi ha agito anche a suo nome.
Tanto per cominciare, il decreto ministeriale del 7 agosto è firmato dal ministro del lavoro Catalfo (M5S) e dal ministro dell’economia Gualtieri, che già avrebbero dovuto informare il capo del governo, comprendendo l’importanza della cosa. Ma non abbiamo sentito da Conte nessuna censura nei loro confronti per non averlo informato di un fatto che ora lui stesso ritiene increscioso.
Ma soprattutto, lo stesso decreto informa che con una nota del 14 luglio il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (chiaramente Riccardo Fraccaro, M5S, titolare di quella delega) ha comunicato, a nome della Presidenza del Consiglio stessa, ‘di accogliere la proposta formulata dalle amministrazioni interessate’, dopo tanto di ‘riunione di coordinamento… tenutasi in videoconferenza il 16 giugno’.
A questo punto, i casi sono tre: il primo (da escludere) è che Catalfo e Gualtieri si siano inventati la nota di Fraccaro commettendo un falso, la seconda è che Fraccaro abbia firmato dopo aver informato Conte, dunque Conte sarebbe un bugiardo, la terza è che abbia firmato senza avvertire il premier, il quale dovrebbe allora prendere provvedimenti nei confronti del sottosegretario togliendogli le importanti deleghe che gli ha conferito. Se non lo fa, mostra di condividere l’aumento dato a Tridico, di cui comunque ha la responsabilità in quanto vertice dell’organo che l’ha autorizzato.
Ancora una volta il Governo dimostra di non avere rispetto per gli italiani e per il Parlamento che li rappresenta anche perché, nonostante siano scaduti i termini previsti dal Regolamento del Senato, non ha ancora risposto alla mia interrogazione sulla schedatura politica fatta dall’INPS che ha portato allo scandalo dei ‘furbetti del bonus’ (riguardante un totale di 1800 euro) fatto scoppiare dall’INPS il giorno dopo la concessione dell’aumento (già costato almeno cento volte di più). Sono coincidenze inquietanti che la dicono lunga sull’uso del potere per vantaggi personali e di partito da parte del M5S, sempre più banda degli ‘onesti’.”