AgenPress. “L’Italia negli ultimi 20 anni è stata contributrice netta nelle casse della Ue per circa 160 miliardi, se ci limitiamo a fare solo una semplice somma aritmetica e non capitalizzata, includendo anche i contributi diretti e indiretti a sostegno dei Paesi in difficoltà finanziaria fra i quali strumenti come Fesf e Mes Per chi i conti li ha fatti veramente è molto chiaro che anche questa volta l’Italia, al termine di tutto il complesso programma Next Generation Eu, comprese le odiose compensazioni a causa del permanere dei rebates, continuerà a essere contributore netto anche a costo letteralmente di massacrare fiscalmente e socialmente con avanzi primari i cittadini e le imprese che metterebbero in ginocchio mandrie di rinoceronti furiosi.
Invito a chi straparla di mirabolanti vantaggi conseguiti dall’Italia al Consiglio Europeo, compresi quelli che traggono ormai grandi benefici essendo diventati importatori netti di sedi fiscali di aziende nell’area Euro, di fare bene prima i conti e poi di pulirsi la bocca prima di fare considerazioni fuori luogo sul mio Paese.
Chiedo alla presidente Von der Leyen: se un Paese in questi anni farà default sul proprio debito, chi pagherà per lui i debiti contratti per il programma Next Generation Eu?”.
Così Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo.