Il Senato approva il ddl su sequestro smartphone. Iv vota con la maggioranza, PD e Avs si sono astenuti, M5s vota contro

AgenPress –  Nell’Aula del Senato viene approvato con 89 si, 18 no e 34 astenuti il disegno di legge che contiene la disciplina per il sequestro degli apparecchi elettronici come gli smartphone, i tablet e il pc. Il provvedimento, che ha come firmatari il senatore di FI Pierantonio Zanettin e la presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, Giulia Bongiorno, passa ora alla Camera.

I senatori del Pd, come annunciato in Aula dal senatore Walter Verini, si sono astenuti insieme a quelli di Avs, mentre Italia Viva ha votato a favore insieme alla maggioranza. A votare contro sono stati solo i parlamentari del M5S.

Il Pm non potrà più disporre in autonomia del sequestro di uno smartphone – così come di un computer – ma sarà il Gip a decidere, su richiesta del pubblico ministero. Un cambiamento che renderà più difficile sequestrare cellulari e pc, annunciato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Oggi nel cellulare non ci sono solo le conversazioni, c’è una vita intera. E non può essere re messa nelle mani di un pubblico ministero che con una firma se ne impossessa e magari dopo non vigila abbastanza sulla sua divulgazione”.

“Dopo anni di gogne, di condanne anticipate, di vite private prese e sbattute in prima pagina, questa maggioranza sta restituendo civiltà giuridica al Paese. L’approvazione, in prima lettura, della legge per regolamentare il sequestro degli smartphone è un nuovo, importante passo avanti per mettere fine alla pratica selvaggia di frugare nella quotidianità delle persone senza limiti o filtri”, ha detto in una nota è la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli. “Nei nostri cellulari  non sono custodite solo conversazioni private, ma foto, dati sensibili, cartelle cliniche e analisi, anche di terze persone. Questo non vuol dire impedire il contrasto alle indagini contro la criminalità, ma significa prevedere il ricorso a questi strumenti investigativi solo in casi eccezionali, gravi e motivati. E’ un problema che riguarda tutti, senza partigianerie o ipocrisie”.

“Per questo apprezziamo molto la decisione del Pd di astenersi, segno che le ultime vicende giudiziarie, nelle quali sono stati coinvolti alcuni loro esponenti, hanno lasciato il segno. Ed è anche la dimostrazione che il provvedimento approvato non è ideologico ma equilibrato e ragionevole”.

 

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