Ilaria Salis. Ministro esteri ungherese: gente di sinistra picchiata a morte. Tajani: ci preoccupiamo della tutela dei diritti dei nostri connazionali

AgenPress –  “Sono scioccato dalle reazioni italiane. Questa signora (Ilaria Salis) è stata presentata qui in Italia come una specie di vittima, una martire. In Ungheria le persone sono state quasi uccise. La gente è stata quasi picchiata a morte nelle strade, e poi questa signora viene dipinta come una martire o la vittima di un processo ingiusto. Nessuno, nessun gruppo di estrema sinistra, dovrebbe vedere l’Ungheria come una sorta di ring di boxe dove venire a pianificare di picchiare qualcuno a morte”. Così il ministro degli esteri ungherese Péter Szijjártó attacca su Fb sul caso dell’insegnante italiana detenuta a Budapest postando un video.

Nel video, postato su Facebook dal ministro ungherese, si accosta l’immagine di Salis che entra in manette all’udienza a Budapest a scene di manifestanti con il volto coperto che manganellano con lo sfollagente persone per strada e poi vengono arrestata dalla polizia ungherese.

Non c’è alcuna interferenza da parte italiana” sul caso Salis, “ci siamo preoccupati di ciò di cui ci dobbiamo preoccupare cioè della tutela dei diritti del detenuto, lo facciamo per la signora Salis come per tutti i detenuti italiani nel mondo”, ribadisce il ministro degli Esteri Antonio Tajani interpellato a margine di un evento alla Camera. “Vanno rispettate all’interno dell’Unione europea le regole dell’Ue per quanto riguarda la detenzione – ha aggiunto – Siamo garantisti, abbiamo detto quello che si puo fare”.

Tajani afferma che il governo è “in costante contatto con la famiglia” e ribadisce che “ieri abbiamo consegnato un documento scritto al ministro degli Esteri ungherese per dire quello che noi possiamo fare e, qualora venissero concessi gli arresti domiciliari alla signora Salis, deve essere garantita la sicurezza della detenuta e dei suoi famigliari”.

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