Question time. Meloni ricorda Giulia. Occupazione femminile “è forse il risultato che mi rende più fiera”

Si è aperto con il ricordo di Giulia Cecchettin la seduta dell’Aula del Senato convocata per il question time. A ricordare la 22enne veneta uccisa uccisa dal suo ex Filippo Turetta, è il questore Antonio De Poli:  “Vorrei rivolgere un pensiero a Giulia Cecchettin e a tutte le donne vittime di violenza”, ha sono state le parole prima di illustrare un’interrogazione sull’occupazione femminile. Tutti i senatori, la premier e i ministri presenti si sono alzati e hanno tributato un applauso al ricordo della giovane Giulia.

“Il ricordo” di Giulia “non è oggetto del question time. Ma ringrazio tutti i gruppi per l’approvazione della norma di contrasto alla violenza sulle donne. Esiste un terreno su cui siamo in grado i lavorare insieme e saremo sempre a disposizione per farlo”,  ha esordito la presidente Giorgia Meloni, prima di rispondere ala prima interrogazione.

Quello dei dati sull’occupazione e soprattutto quello che riguarda l’occupazione femminile “è forse il risultato che mi rende più fiera in questo anno di governo”. Ha risposto la Meloni, ricordando i “record occupazionali” da ottobre a oggi sul mercato del lavoro, in particolare sulla occupazione femminile. In particolare, su questo versante, la premier ha ricordato il pacchetto di misure previsto in Ddl bilancio “soprattutto per le famiglie con figli, per aumentare il reddito disponibile, aumentare la natalità e favorire il lavoro delle mamme. Li potenzieremo – ha aggiunto – ne affiancheremo di nuovi. Siamo consapevoli che ancora c’è molto da fare perché il mercato del lavoro italiano continui questa tendenza positiva”.

Per arrivare a quello che l’interrogante chiedeva riguardo all’occupazione, la crescita occupazionale e la riduzione dei divari che il mercato del lavoro italiano evidenzia rispetto alla media europea hanno rappresentato fin dall’inizio del nostro lavoro una priorità per il Governo, che è intervenuto da subito con misure di stimolo dell’occupazione. E i risultati che abbiamo conseguito stanno di fatto dando ragione a quella impostazione. Le politiche portate avanti in Italia dal 2012 in poi avevano di fatto prodotto un consolidamento del gap con le principali economie europee: penso alla dinamica salariale, con gli stipendi che in Italia tra il 2012 e il 2022 diminuivano del 4,2 per cento rispetto al +5,9 per cento che registrava la Francia o al +9,2 per cento che registrava la Germania.

Mi riferisco altresì all’occupazione, che faceva registrare trend di crescita molto lenti rispetto al resto d’Europa. Curiosamente, nello stesso periodo si registravano trend di crescita molto lenti rispetto al resto d’Europa. Ma con l’attuale Governo è cambiata l’impostazione che guida gli interventi in tema di lavoro, che ora sono volti soprattutto a incentivare l’occupazione e a garantire più soldi in busta paga, soprattutto attraverso il taglio del cuneo contributivo. Penso all’attenzione che anche in questa manovra economica abbiamo messo sul tema dei rinnovi contrattuali. Devo dire che questo ha portato anche un cambio di atteggiamento da parte di alcune organizzazioni sindacali, che prima avevano una mobilitazione abbastanza contenuta: ho registrato tra il 2012 e il 2022 circa sei scioperi generali, mediamente uno ogni due anni, mentre adesso se ne fanno due ogni anno e anche questa è una buona notizia.
È ugualmente una buona notizia da parte nostra che i risultati che sono stati ottenuti lasciano ben sperare; da ottobre 2022 ad oggi si è infatti registrata una serie di record occupazionali: record del tasso di occupazione, record di occupati e occupati permanenti, oltre mezzo milione di lavoratori in più, di cui 443.000 stabili, record di occupazione femminile in termini assoluti e di tasso di occupazione.
Per quanto attiene in particolare al tema del lavoro femminile, credo che questi risultati siano anche il frutto di misure che hanno avuto l’obiettivo di incentivare l’occupazione, soprattutto favorendo tempi di vita e tempi di lavoro, cioè non costringere le donne – come l’interrogante diceva correttamente – a dover scegliere, perché quello non vuol dire avere libertà. Si ha la libertà se si ha la libertà di fare tutte le scelte che nella propria vita si vogliono fare. Noi abbiamo lavorato su questo. Anche nell’ultima legge di bilancio avete visto un pacchetto di misure soprattutto dedicato alle famiglie con i figli, con lo scopo di aumentare il reddito disponibile, incentivare la natalità, favorire il lavoro delle mamme. E sono interventi che seguono quelli già realizzati, li potenzieremo, ne affiancheremo di nuovi, speriamo anche con il contributo del Parlamento.
Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare affinché il mercato del lavoro italiano continui questa sua tendenza positiva che però – senatore De Poli – per i dati e, particolarmente per i dati che riguardano il lavoro femminile, è forse il risultato che mi rende più fiera di questo primo anno di Governo.

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