Putin si è rivolto a un conflitto diverso: quello ucraino. “Alcuni colleghi hanno affermato di essere scioccati dalla continua aggressione della Russia in Ucraina. Sì, certo, le azioni militari sono sempre una tragedia per persone specifiche, famiglie specifiche e per il paese nel suo insieme. E, naturalmente, dobbiamo pensare a come fermare questa tragedia”.
Putin fa lo “smemorato”, dimentica, infatti, che ad iniziare questa “tragedia” è stato proprio lui, invadendo l’Ucraina ed uccidendo migliaia di cittadini innocenti, uomini, donne, bambini.
Ma, ha ricordato il presidente, Mosca non ha mai rifiutato i negoziati con Kiev. “Non è stata la Russia, ma l’Ucraina ad annunciare pubblicamente il ritiro dal processo negoziale. Inoltre, è stato firmato un decreto, un decreto del capo dello Stato, che vieta tali negoziati con la Russia”, ha sottolineato Putin.
Ha esortato a non dimenticare altri tragici eventi: “E il sanguinoso colpo di stato in Ucraina nel 2014, seguito dalla guerra del regime di Kiev contro il suo popolo nel Donbass? Non è scioccante? E lo sterminio della popolazione civile in Palestina, in la Striscia di Gaza, non è scioccante oggi?”
La guerra in Ucraina è una “tragedia” e occorre pensare a come “mettervi fine”.