La vendetta di Putin su Alexey Navalny, leader dell’opposizione. Condannato a 19 anni di carcere

AgenPress – Il leader dell’opposizione russa incarcerato Alexey Navalny è stato condannato a 19 anni di carcere dopo essere stato giudicato colpevole di estremismo, ha detto venerdì un tribunale all’interno del carcere di massima sicurezza in cui è detenuto. 

Quest’ultimo verdetto è un nuovo colpo per un feroce critico del presidente russo Putin che arriva in mezzo a un clima in peggioramento innescato dalla guerra in Ucraina.

La TASS ha affermato che Navalny è stato ritenuto colpevole di accuse relative alla creazione, finanziamento, organizzazione e partecipazione a “una comunità estremista”, nonché per inviti pubblici ad attività estremiste e coinvolgimento di minori in attività pericolose.

Sconterà la pena in una colonia a regime speciale. L’agenzia di stampa statale russa ha descritto le carceri di massima sicurezza come contenenti “detenuti con recidiva particolarmente pericolosa e condannati all’ergastolo”. Navalny deve affrontare maggiori restrizioni su come trascorrere il tempo libero, comunicare e muoversi all’interno della prigione.

Navalny è stato incarcerato in Russia dal suo  ritorno nel paese  nel gennaio 2021, con l’accusa di aver violato i termini della libertà vigilata relativi a un caso di frode vecchio di anni, che considera politicamente motivato.

Ci sono state preoccupazioni per il suo benessere: Navalny ha perso peso e ha sofferto di mal di stomaco  all’inizio di quest’anno, facendo temere tra i suoi avvocati che fosse stato nuovamente avvelenato.

In precedenza era stato portato dalla Russia alla Germania nell’agosto 2020, dopo essere stato avvelenato con l’agente nervino dell’era sovietica Novichok.  La Russia nega il coinvolgimento nell’avvelenamento. 

Sebbene le autorità russe abbiano preso di mira Navalny prima dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, il paese ha represso in modo ancora più drammatico l’opposizione interna e la libertà di parola dall’inizio della guerra.

Alla fine dello scorso anno è entrata in vigore una legge ampliata e intenzionalmente vaga sugli “agenti stranieri”  , che richiede alle organizzazioni e agli individui impegnati in attività politiche e che ricevono finanziamenti dall’estero di aderire a regole e restrizioni draconiane.

Ha anche limitato l’accesso ai social media e alle notizie occidentali, represso le proteste pacifiche e criminalizzato la diffusione di quelle che definisce informazioni “deliberatamente false” sull’esercito russo.

Navalny è stato comunque un critico vocale del conflitto. Nell’anniversario dell’invasione di febbraio, l’  ha definita  “un’ingiusta guerra di aggressione contro l’Ucraina con ridicoli pretesti”.

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