AgenPress. Vincenzo Bianco, consigliere dellāOrdine dei Medici di Roma e Segretario Regionale di Cimo Fesmed, ĆØ intervenuto nella trasmissione āItalia cittĆ apertaā condotta da Roberta Feliziani in onda su Cusano Italia Tv.
Continua ad esserci questa manovra di riduzione di posti letti, ma anche file al pronto soccorso. Rocca ha parlato di una commissione che indagherĆ affinchĆ© sia tutto regolare. Ci sarĆ una turnazione di uomini che controlleranno? Che ci puĆ² dire sulla carenza cronica dei posti letto in tutta Italia?
āNella regione Lazio abbiamo 2.8 posti letto ogni 1000 abitanti, sono 16800 i posti letto totali pari a una popolazione di 5 milioni e 900 mila residenti domiciliati. Nel 2022 abbiamo avuto 524 mila ricoveri in regime ordinario e 227 mila in day hospital. Sono numeri enormi. Il nucleo ispettivo formato da Rocca non ĆØ una brutta iniziativa, andare nei pronto soccorso e stimolare gli ambienti serve da deterrente. Questi nuclei ispettivi devono essere permanenti e periodici. Noi come Italia abbiamo tra i piĆ¹ bassi posti letto in Europa: abbiamo 3.2 posti letto ogni mille abitanti. La vedo in salita per mantenere gli standard a livello nazionaleā
Il fatto che nessuno voglia piĆ¹ fare la specialitĆ della chirurgia dāurgenza che ĆØ quella necessaria per i pronto soccorsi e che questi risultino sotto di 5mila unitĆ , ĆØ cosƬ?
āSƬ, i pronto soccorso sono estremamente impegnati dove i medici pagano la mancanza di organizzazione. Negli ultimi 10 anni cāĆØ stata una disorganizzazione completa nella regione Lazio che hanno pagato gli operatori: medici e infermieriā
Voi medici ospedalieri, per lavorare decentemente, di cosa avreste bisogno?
āIo sono un oncologo e nella regione Lazio non esiste ancora una rete oncologica. Ć un fanalino di coda nazionale. Ogni anno se ne ammalano 37 mila allāanno e ancora non cāĆØ una rete oncologica, ĆØ una vergogna. Nelle case della salute non ĆØ prevista una rete oncologica. Manca la branca oncologica, 400 mila persone che fanno riferimento solo allāospedale. Pensi che bias che esiste. Questa ĆØ unāemergenza a tutti gli effettiā
Senza contare che la regione Lazio sopperisce anche alle carenze per il Sud. Ci sono i viaggi della Calabria, Sicilia, Puglia, che si vengono a curare nella regione Lazio.
āCi sono moltissime universitĆ in cui tutti gli studenti beneficiano dellāassistenza della regione Lazio. La migrazione ĆØ strutturale, dalla Calabria, dalla Puglia. Abbiamo una disorganizzazione strutturale. Mancano investimenti, soprattutto per garantire la sicurezza delle cure. Vogliamo tutti un buon esito e dobbiamo adoperarci tuttiā
Lei ha citato i gettonisti che attenuano il problema ma pesano sulle casse regionali.
āIl problema principale ĆØ la garanzia di cura. Il gettonista non garantisce una professionalitĆ adeguata. A mio avviso questo ĆØ un problema, chiunque di noi puĆ² stare maleā
Per quanto riguarda le dichiarazioni di Rocca, perchĆ© ĆØ partito con le private non cercando di mettere a posto la sanitĆ pubblica?
āIo non ho nulla contro la sanitĆ privata accreditata, se fa un buon lavoro, ma questa tende a fatturare sempre di piĆ¹. Ben venga lāintegrazione ma attraverso paletti che siano chiari. Faccio un esempio: se faccio 50 visite cardiologiche in 48 ore, questo vuol dire tantissime visite anche a scapito della qualitĆ . Bisogna regolamentareā.
Per quanto riguarda lāappropriatezza della cura, alcuni politici hanno dato a voi la responsabilitĆ dicendo che non servono posti letto ma ĆØ il medico di pronto soccorso che sbaglia a ricoverare.
āEā un problema marginale. Chi ne usufruisce di piĆ¹ sono gli anziani, il medico di pronto soccorso ricovera in base a una serie parametri. Bisogna creare dei posti a media-bassa intensitĆ di cura, cosa che non ĆØ stata mai programmata. I ricoveri impropri sono sotto al 10%, cosa che si potrebbe ovviare con posti a bassa intensitĆ di curaā.