AgenPress. Secondo i dati Istat resi noti ora, nel secondo trimestre del 2021, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è salito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, mentre il potere d’acquisto dello 0,1%.
“Dati preoccupanti. Dopo che nel 2020 il reddito disponibile delle famiglie è diminuito del 2,9% e il potere d’acquisto del 2,6%, avrebbero dovuto avere un rimbalzo decisamente più consistente. A differenza di altri indicatori che hanno già segnato un recupero sui valori pre-crisi, qui siamo ancora in alto mare, nel tunnel della crisi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Va meglio, apparentemente, il dato tendenziale, con il reddito che sale del 6%, il potere d’acquisto del 5,2% e i consumi finali addirittura del 15,3%, ma sono rialzi del tutto insoddisfacenti, è solo un effetto ottico. Se, infatti, si confrontano i dati resi noti ora dall’Istat con quelli pre-crisi del secondo trimestre 2019, nei dati destagionalizzati il reddito è sotto dello 0,9%, il potere d’acquisto dell’1,6% e la spesa per consumi, quella che apparentemente è andata meglio, è ancora inferiore del 5,9%, meno 15 miliardi e 753 milioni” conclude Dona.