Russia. PiĆ¹ di 100 manifestanti arrestati dopo che Putin ha annunciato la mobilitazione parziale

AgenPress –Ā Sono salite a oltre 200 le persone fermate dalla polizia durante manifestazioni svoltesi oggi in molte cittĆ  russe contro la dichiarazione della mobilitazione parziale. Nei raduni svoltisi in 20 cittĆ , scrive la ong Ovd-Info, sono state fermate 219 persone.

Nella cittĆ  siberiana di Irkutsk, almeno 10 dei 60 manifestanti che si sono radunati in una piazza centrale sono stati arrestati, secondo attivisti locali, riporta il Moscow Times.

Nella terza cittĆ  piĆ¹ grande della Russia, Novosibirsk,Ā il video pubblicato sui social mediaĀ mostrava un manifestante che gridava “Non voglio morire per Putin o per te!”

La mobilitazione “parziale” annunciata oggi da Vladimir Putin appare come una versione soft di quella “generale” imposta durante i grandi conflitti del passato, ma giĆ  basta a far segnare un salto di qualitĆ  nell’impegno militare della Russia. PerchĆ© prima di questa decisione del Cremlino, era dalla Seconda Guerra Mondiale che non si vedeva una grande potenza trascinare in massa i propri cittadini sul campo di battaglia. La mobilitazione costituisce l’insieme dei provvedimenti e delle conseguenti iniziative per il rafforzamento a medio e lungo termine dei reparti in campo. Un coinvolgimento che di fatto segna il passaggio dallo stato di pace allo stato di guerra anche all’interno di un Paese giĆ  impegnato in conflitto oltre i suoi confini.

Tra i precedenti storici di mobilitazioni “parziali”, presto convertite in “generali”, si ricordano quelli dello zar Nicola II nel 1914 contro l’Austria-Ungheria e l’impero tedesco o della Polonia nel 1939. Altri casi indicati dai libri di storia sono la Prussia del 1870, con centinaia di migliaia di combattenti schierati, e il Giappone nel conflitto con la Russia del 1904, che in epoche di comunicazioni lente seppero sfruttare la mobilitazione anche come strumento per sorprendere il nemico.

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