AgenPress. Oggi con una sibillina definizione “viola lo standard della comunità” gli algoritmi di Facebook hanno eliminato dalla pagina di Orlando Magazine l’articolo di Igor Boni, presidente di Radicali Italiani a sostegno della rivoluzione delle donne iraniane e per un intervento concreto e forte da parte del nostro governo.
Ecco l’articolo censurato:
“Ci svegliamo o no? Quel che accade in Iran non è una ondata di manifestazioni di protesta qualsiasi. Non si tratta, dall’altra parte, di una repressione qualsiasi. Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione democratica, laica, femminista, di emancipazione e di riscossa. Le corrispondenze di Mariano Giustino di Radio Radicale sono ossigeno per la conoscenza. Fiumi di ragazzi e ragazze, di donne e di uomini, inondano strade e piazze della capitale e di centri sperduti, di scuole e università. Il potere vacilla e reagisce con una violenza inaudita uccidendo, arrestando, calpestando qualsiasi residuo di diritto umano ancora in piedi nella teocrazia iraniana. Abbiamo chiesto come Radicali Italiani al Ministro degli esteri uscente Luigi Di Maio di convocare l’ambasciatore dell’Iran in Italia per protestare fermamente contro la sanguinosa repressione e per ufficializzare al massimo livello possibile la nostra contrarietà al regime e il nostro sostegno a chi chiede libertà. La stessa richiesta pressante la faremo giungere al nuovo Ministro degli esteri Antonio Tajani.
In questo contesto terribile e promettente al tempo stesso manca totalmente una mobilitazione nel nostro Paese. Dove sono i nostri ragazzi delle università? Dove le femministe? Dove i partiti e movimenti che chiedono diritti e rispetto della vita? Dove le organizzazioni che sono sempre presenti in altre occasioni dove ci sono bandiere a stelle e strisce da contestare? Noi ci siamo. Ci siamo, come sempre, al fianco di chi lotta per la propria vita, per i propri diritti, per la propria libertà. Ci siamo soprattutto per le donne iraniane alle quali ogni cittadino occidentale dovrebbe inchinarsi, perché stanno conducendo una battaglia esemplare che dimostra, a tutti e ciascuno, quanto sia importante conquistare e mantenere la propria libertà. Noi ci siamo. Speriamo di non essere soli e di vedere presto al Circo Massimo a Roma o in Piazza del Duomo a Milano fiumi di cittadini che comprendono, lottano, sostengono la rivoluzione della libertà, premono sul governo e sull’Europa per avere dalle istituzioni e dalle diplomazie di ogni ordine e grado il massimo di sostegno. Viva le donne iraniane! Viva un Iran libero e democratico!”.