Ministro Pichetto: “Oggi in Cdm Decreto energia”

AgenPress. Nel 2022 in Italia la siccità ha ridotto la disponibilità della risorsa idrica naturale di 36 miliardi di m3, (-31% rispetto al 2021, un volume comparabile a 4 volte il Lago di Bolsena) e di 7,1 miliardi di m3 di acqua consumabile (-34% rispetto al 2021 quanto l’acqua consumata da 14 milioni di cittadini). La produzione da idroelettrico è scesa al 28%. L’acqua rappresenta la prima fonte di energia elettrica rinnovabile del Paese.

Da queste premesse ha preso avvio il dibattito Acqua ed energia. L’economia sostenibile è circolare in occasione della XXI edizione di Italia Direzione Nord, al quale è intervenuto in collegamento il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin che ha parlato del Decreto Energia.

La bozza del decreto era circolata e riguarda una soluzione sulla questione del gas, sul fatto di trovare una soluzione che ci permette di utilizzare i grandi giacimenti e nel contempo andare a beneficio delle grandi imprese energivore. Certamente– ha proseguito il ministro- uno dei grandi problemi nazionali è che le nostre imprese energivore sono svantaggiate rispetto a quelle di Paesi come la Francia o la Germania, l’una per una serie di ragioni di ordine nucleare, l’altra per una condizione di bilancio molto robusta. Altrettanto per quanto riguarda il meccanismo di cessione di energia da parte del Gse, con competenze anche di lungo periodo innovative. Si cede energia, ma deve esserci da parte della controparte l’impegno a produrre in vent’anni un quantitativo rilevante di energia pulita”.

Siamo figli di una generazione che l’acqua l’ha sempre avuta– ha dichiarato Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato e Direttore Generale Acea -, questo ha prodotto grandi investimenti. Da allora però si è investito molto poco anche di fronte a un cambiamento climatico molto significativo. In secondo luogo il tema degli investimenti che non sono stimolati in modo diffuso sul territorio. Per cui questi due aspetti, se combinati, ci portano alla situazione attuale di strutturale investimento e pertanto di problema crescente sulla gestione delle risorse idriche”.

Del punto di vista del regolatore sulle ultime novità in materia di energia e di reti idriche ha parlato Gianni Castelli, Componente Collegio ARERA.

Siamo un gruppo con profonde competenze tecnologiche, risorse finanziarie e capacità di investimenti – ha spiegato Emanuela Trentin, Amministratore Delegato Siram Veolia- che assicura ai suoi partner l’ottimizzazione delle risorse dal punto di vista ambientale, economico e sociale, con l’obiettivo di ridurre al minimo sprechi e inefficienze, garantendo servizi eccellenti.  Operiamo in Italia da oltre 100 anni con un team di 3.290 professionisti che garantiscono soluzioni efficienti e sostenibili. Attraverso un impegno costante in tale direzione, Siram Veolia intende confermare e sviluppare il suo ruolo di risorsa per il Paese, rispettando e valorizzando le risorse del territorio in cui opera”.

“Il tema normativo è fondamentale – ha spiegato Francesco Buresti, Direttore Business Unit Smart Infrastructures A2A– In Italia per il ciclo idrico si investono 56 euro pro capite, contro una media Ue di 78 euro, con la conseguenza che il 60% delle infrastrutture della rete idrica italiana ha più di 30 anni e il 25% più di 50 anni. Per questo motivo nel nostro Paese le perdite idriche sono tra le più alte d’Europa, pari al 41%. A2A è l’unico player in Italia ad operare in tutte le filiere legate all’acqua, dalla generazione alla gestione del ciclo idrico. E il secondo produttore idroelettrico e gestisce 5 nuclei dislocati tra la Lombardia (Alta Valtellina, Valchiavenna, Valle Camonica), il Friuli e la Calabria per oltre 2.000 MWe di potenza complessiva installata”.

Il tema della transizione energetica è parte integrante della nostra attività – ha concluso Monica Iacono, CEO Engie Italia-. Engie è un punto di riferimento mondiale nell’energia a basse emissioni di carbonio. Grazie a soluzioni energetiche efficienti e rispettose dell’ambiente, lavora ogni giorno per accelerare la transizione verso un’economia carbon neutral con l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality nel 2045. La strategia è focalizzata sullo sviluppo delle energie rinnovabili e delle infrastrutture a loro collegate. Attraverso sistemi energetici che rendono possibile la decarbonizzazione di aziende, città e case, l’azienda concilia performance economica e impatto positivo sulle persone e il pianeta offrendo soluzioni competitive ai clienti.  In tutto il mondo ENGIE può contare su 96mila collaboratori in 31 Paesi”.

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