Zedda (PD): “Il passaporto sanitario che voleva Solinas era irrealizzabile e intanto mancano i controlli della temperatura negli aeroporti”

AgenPress. Massimo Zedda, Consigliere Regionale della Sardegna (PD), è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è Desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. Prima dell’inizio dell’estate il presidente Solinas voleva imporre il passaporto sanitario per entrare nell’isola.

Passaporto sanitario. “Il tema degli spostamenti e del turismo era una discussione che si faceva a livello mondiale. Si sapeva che la riapertura e la ripartenza degli spostamenti, anche da luoghi dove il virus stava circolando, avrebbero creato un problema. Solinas parlava di passaporto sanitario, una cosa che non esiste. Non esiste la possibilità di avere la certezza di essere sani ed immuni da tutti. Dopo aver proposto questa cosa irrealizzabile non è stato fatto nulla per prevenire i contagi o fare controlli. A fronte della discussione portata avanti per 3 mesi sul passaporto, siamo arrivati addirittura al mancato controllo della temperatura corporea negli aeroporti. Nel frattempo avremmo dovuto attrezzare controlli e un sistema di precauzione. Invece stiamo discutendo della riforma sanitaria per passare dall’azienda unica ad 8 aziende sanitarie locali per regalare altri posti di sottogoverno. Circa 150 poltrone in più da assegnare”.

Chiusura discoteche. “Si sapeva che avremmo avuto un serio problema nei luoghi di villeggiatura. Ci sono paesi che passano da 1500 abitanti d’inverno e arrivano a 60mila presenze. Successivamente, alla faccia di Solinas che vuole tutelare la salute dei sardi, qualche giorno fa eravamo in aula ed il tema era l’apertura delle discoteche in deroga alle direttive il governo. Il presidente Solinas, dopo aver sentito il comitato tecnico scientifico regionale, ha disposto la riapertura delle discoteche. Cosa prevede? Mascherine e distanziamento fisico di 2 metri, cosa impossibile da rispettare. È un controsenso. Infatti sindaco di Arzachena ha disposto lui, con un’ordinanza, la chiusura del Billionare che ha scatenato la reazione di Briatore. Il giorno dopo hanno scoperto decine e decine d contagiati tra il personale e non sappiamo ancora cosa sia successo tra i turisti presenti. Al Billionare ci sono altri 52 positivi. In tutto ciò Briatore si è preso un aereo privato e se ne è andato”.

In Sardegna si è abbassata un po’ la guardia? “Finita la fase acuta si è pensato di aver sconfitto il virus, di essere protetti dal mare. Ho sentito io stesso dire “qui il virus non c’è”. Bisognava mantenere alta l’attenzione e continuare con l’opera di prevenzione. Bisogna spiegare alle persone, non solo ai sardi ma a tutti, che il virus non è sconfitto. L’altro giorno un amico mi ha raccontato di aver sentito, con le sue orecchie, una persona che spiegava che la figlia, per evitare i controlli in aeroporto perché aveva la febbre, si era presa la tachipirina per abbassare la temperatura”.

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