Voghera. Adriatici si è “autosospeso”. Marocchino ucciso aveva numerosi precedenti penali

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AgenPress – Si è “autosospeso” dalla giunta di Voghera (Pavia), nella quale aveva la delega alla Sicurezza, l’assessore Massimo Adriatici, ai domiciliari dopo che nella serata di ieri dalla sua pistola è partito un colpo che ha ucciso un cittadino marocchino di 39 anni. Ad annunciare l’uscita, per il momento temporanea, di Adriatici dalla giunta è stata poco fa il sindaco Paola Garlaschelli, che dall’ottobre scorso guida il Comune oltrepadano.

La vittima si chiamava Youns El Boussetaoui, un immigrato irregolare di 39 anni, di origine marocchina. Il 118 è intervenuto alle 22.17 davanti a un bar in piazza Meardi, dove si era appena consumata la tragedia. Portato in codice rosso in ospedale, le condizioni del ferito sono via via peggiorate fino al decesso, avvenuto nella notte. Lo straniero risulta avere numerosi precedenti: minacce, resistenza a pubblico ufficiale, spaccio, evasione, guida in stato di ebbrezza e senza patente, falso, porto di armi atte a offendere.

Di corporatura molto robusta, con l’aspetto di un pugile, nell’arco di oltre una decina di anni aveva accumulato vari ordini di lasciare il territorio Ue e relative violazioni agli ordini di lasciare il territorio italiano. Ma nel lungo elenco dei suoi precedenti di polizia, oltre ai reati di ingresso illegale nel territorio dello Stato e immigrazione clandestina, figurano anche reati come minacce, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

Era stato già arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti nell’operazione “Top Up 2” dei carabinieri del Norm della Compagnia di Voghera, e aveva accumulato anche varie altre denunce e arresti sempre per produzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Era finito nei guai anche per il reato di evasione. Ma non solo: sempre tra i precedenti di polizia figurano i reati di falsità in scrittura privata, falsa attestazione, falsità materiale, uso di atto falso e pure truffa. Era stato anche denunciato per guida senza patente. E, ancora, per ricettazione e anche per porto d’armi e oggetti atti a offendere.

Adriatici di difende affermando che uno spintone l’avrebbe fatto cadere per terra e in quel mentre sarebbe partito un colpo, uno solo, ma fatale. Sul caso indagano i carabinieri del Comando provinciale di Pavia, ai quali l’assessore, avvocato molto noto nella cittadina oltrepadana, ha raccontato di aver sparato involontariamente, che il colpo sarebbe partito dalla sua arma, regolarmente detenuta, accidentalmente.. In attesa quindi che l’autorità giudiziaria valuti le eventuali circostanze di legittima difesa, di eccesso di legittima difesa, o di omicidio colposo o volontario, pare che l’assessore fosse comunque con l’arma in pugno, carica e senza sicura.

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