Visoni. Uccisi nelle camere a gas per “la vanità”. Pellicce, capi che grondano sangue

AgenPress – Sostengo e sottoscrivo la lettera inviata dalla dott.ssa Mariangela Corrieri. E’ una speranza condivisa quella di vedere chiusi al più presto gli allevamenti intensivi di visoni e di tutti quegli animali destinati a morire per l’industria della pelliccia, sia per la salute pubblica, che per l’ormai inaccettabile olocausto che si abbatte inesorabile su creature inermi e senza colpe.

Continuare a legittimare l’allevamento di visoni, contribuisce alla tremenda sofferenza di 60.000 visoni nel nostro paese, e sta offrendo l’ambiente ideale per la diffusione di agenti patogeni virali, cosa che rischierebbe di provocare ulteriore sofferenza, qualora la nostra popolazione dovesse venire a contatto con un nuovo virus.

Dopo aver assistito all’abbattimento di 17milioni di visoni contagiati da Covid19 in Danimarca e in Olanda, anche in Italia finalmente ci siamo posti il dubbio. Nel nuovo rapporto redatto dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie,  Rapid Risk Assessment: Detection of new SARS-CoV-2 variants related to mink, si evince che “La trasmissione continua di SARS-CoV-2 negli allevamenti di visoni può eventualmente risultare in altre varianti preoccupanti”.

Mentre tutti i paesi citati dalla dott.ssa Corrieri hanno optato per l’unica decisione sensata, cioè la chiusura definitiva di suddetti allevamenti, cosa aspetta il Governo italiano a fare la sua parte? E’ giunto il momento, nell’interesse degli animali e della salute pubblica!

Gli allevamenti di animali “da pelliccia” sono luoghi di tortura e di indicibile sofferenza, veri e propri lager che ricordano amaramente un’epoca da dimenticare; inoltre pesano sull’ambiente e inquinano, riversando tonnellate di liquami nei terreni, col rischio di contaminare anche le falde acquifere.

Si consideri anche la sempre più crescente avversione pubblica nei confronti delle pellicce, capi che grondano sangue, confezionati con la vita di decine e decine di creature, solo per riscaldare i corpi di pochi umani insensibili, amanti del cavernicolo

I Governi devono porre fine al crudele e pericoloso commercio delle pellicce e sostenere gli allevatori nella conversione delle attività; negli stessi luoghi dove oggi sorgono gli allevamenti, potrebbero nascere attività più etiche e sostenibili, legate all’agricoltura o alla manifattura. Alla nostra specie non manca certo la fantasia né la capacità di risorgere dalle proprie ceneri. “Ce la faremo”, forse anche questa volta sì, ma che ognuno faccia la sua parte adesso!

Non possiamo non pensare che in vista di una eventuale chiusura, agli animali presenti negli allevamenti toccherà subito la camera a gas; ma presto o tardi avrebbero fatto la stessa fine, per una ragione meno nobile della salvezza della nostra specie e di quella di loro altri simili: LA VANITA’.

Ci auguriamo che siano gli ultimi, martiri innocenti, condannati a morte dalla nostra specie, immeritatamente definita “homo sapiens”.

Serena Ruffilli – Consigliere L.I.D.A. Nazionale

Lega Italiana dei Diritti dell’Animale ODV 

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