Verona. Batterio killer. Zaia, infezione ospedaliera, provvedimenti contro i responsabili.

AgenPress – “È una situazione che ci ha toccato da vicino umanamente”, così Luca Zaia, in merito al batterio Citrobacter che ha colpito la neonatologia di Verona e che purtroppo nel giro di due anni ha infettato quasi 100 neonati. E fra i neonati infettati, 4 sono morti e 9 hanno riportato lesioni gravi”.

Zaia ha auspicato che il dirigente prenda decisioni “anche verso gli attori della vicenda” precisando che “ogni iniziativa deve arrivare dall’Azienda, non sono dipendenti diretti della Regione. Noi abbiamo chiesto che si intervenga. Le famiglie hanno diritto ad avere giustizia”. 

Il presidente regionale ha riferito di essere venuto a conoscenza di alcuni fatti a fine maggio, poco tempo prima che il punto nascita venisse chiuso per la sanificazione. E per vederci chiaro, la Regione ha creato una commissione ispettiva, la quale pochi giorni fa ha fornito al presidente regionale l’esito del loro controllo. La relazione della commissione è stata immediatamente inoltrata alla Procura della Repubblica di Verona, che aveva aperto un’indagine, ma è stata anche girata all’Azienda ospedaliera universitaria integrata (Aoui) di Verona. E la novità comunicata oggi è che all’Aoui di Verona è stata anche inviata una lettera dalla Regione Veneto con cui si chiede al direttore generale dell’azienda di prendere visione della relazione e di prendere i provvedimenti necessari.

“Siamo davanti a un’infezione ospedaliera dovuta a uno dei batteri più terribili, che si trascina da mesi se non da anni. Può accadere che  nei reparti ci siano infezioni temporanee, ma questa si è protratta a lungo. Ho chiesto al direttore dell’Azienda ospedaliera di valutare le misure necessarie per l’autotutela”.

 
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