Quasi 4.000 beagle stanno cercando nuove case dopo quello che si pensa sia uno dei più grandi sforzi di salvataggio di cani mai realizzati negli Stati Uniti.
I cani venivano allevati in una struttura in Virginia che poi li vendeva ai laboratori per esperimenti con i farmaci.
Ma l’azienda è stata chiusa a causa di violazioni dei diritti degli animali e gli enti di beneficenza sono in missione per ricollocare i cani.
“Quattromila è un gran numero”, ha detto Kitty Block, capo della Humane Society.
“E ci vorranno 60 giorni per portare fuori tutti questi animali e lavorare con i nostri partner di rifugio e soccorso in tutto il paese, lavorando con loro per portare questi cani alla fine in case sempre amorevoli”, ha detto a Reuters.
L’allevamento di Cumberland, di proprietà della società Envigo RMS, è stato citato in giudizio a maggio dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che lo ha accusato di molteplici atti di crudeltà verso gli animali.
Gli ispettori hanno scoperto che alcuni cani venivano uccisi invece di ricevere cure veterinarie per condizioni che potevano essere facilmente curate. Venivano anche nutriti con cibo che conteneva vermi, muffe e feci, mentre ad alcune madri che allattavano veniva negato qualsiasi cosa da mangiare.
In un altro caso, 25 cuccioli sono morti per esposizione al freddo.
A seguito della causa, la società ha negato le accuse ma ha annunciato che stava chiudendo quella struttura e affidando i cani all’organizzazione benefica per i diritti degli animali Humane Society, secondo quanto riportato da CBS News.
I beagle vengono ora sottoposti a visite mediche e vaccinazioni prima di essere messi a disposizione per l’adozione.
Il senatore dello stato della Virginia Bill Stanley ha detto a Reuters che il salvataggio è stato il risultato di una lotta durata anni.
“Posso attestare quanto siano fantastici questi cani perché ne ho due”, ha detto a Reuters. “Ho comprato due di quei beagle Envigo nel 2020 e nel 2021… Quei beagle li ho comprati perché non volevo che venissero sperimentati. E ora so che nemmeno i loro fratelli e sorelle verranno sperimentati.”
Gli enti di beneficenza del reinserimento affermano che molti animali mostrano segni di trauma e alcuni dei cuccioli non erano mai stati tenuti in braccio e non sapevano come giocare.
