Ucraina. Putin introduce legge marziale nelle regioni annesse. Kiev rifiuta dialogo e i civili muoiono

AgenPress –  Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto in base al quale la legge marziale viene introdotta nelle quattro regioni ucraine che la Russia ha annesso illegalmente: quelle di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e di Kherson. Lo riporta la Tass.

Putin ha detto di aver incaricato il governo di preparare una bozza di decreto sull’istituzione di un Consiglio speciale di coordinamento “sotto il Consiglio dei ministri” per “soddisfare le esigenze emerse nel corso dell’operazione militare speciale”.

Putin ha emesso un decreto che limita i movimenti dentro e fuori otto regioni confinanti con l’Ucraina. Le misure si applicano alle regioni meridionali di Krasnodar, Belgorod, Bryansk, Voronezh, Kursk e Rostov e ai territori di Crimea e Sebastopoli, che la Russia ha annesso nel 2014.

Kiev rifiuta qualsiasi proposta di dialogo e così “gli attacchi continuano, i civili stanno morendo. Le leggi costituzionali sull’ammissione delle quattro nuove regioni alla Federazione Russa – ha affermato – sono entrate in vigore. Come è noto, il regime di Kiev si è rifiutato di riconoscere la volontà e la scelta del popolo e rifiuta qualsiasi proposta di dialogo. Piuttosto, gli attacchi continuano. I civili stanno morendo”.

L’indennità mensile di mobilitazione sarà di 195 mila rubli (circa 3.200 euro, ndr), ha aggiunto. “Oggi ho firmato un ordine sulla stretta osservanza dei termini e degli importi dei pagamenti stabiliti. Dovrebbero essere, lasciate che lo ricordi, almeno 195.000 rubli al mese. Vorrei sottolineare che questo include il periodo di formazione e addestramento di personale”.

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