Ucraina. Di Maio, Putin non sarà convinto a negoziare con gentilezza. Fermare questo spargimento di sangue

AgenPress – “Vladimir Putin deve sedersi al tavolo della pace, e non lo farà con la gentilezza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervistato a Mattino 5, in merito alle sanzioni imposte alla Russia. “Solo così possiamo farlo arretrare, ma stiamo lavorando per la pace”.

“Noi dobbiamo fermare prima possibile la guerra, lavorare per la pace, però per arrivare alla pace non è che Putin lo porteremo a dialogare chiedendoglielo per favore, dobbiamo alzare il fronte e oggi quella barriera sono gli ucraini, le sanzioni e il sostegno finanziario”.

Di Mario ribadisce che non stiamo entrando in guerra. “Stiamo rispondendo ad una richiesta di aiuto, fornendo supporto. E’ un paese invaso da Putin, è legittima difesa anche perché cittadini russi stanno protestando. Non stiamo entrando in guerra stiamo facendo arrestare Putin”.

“Abbiamo visto ieri una colonna di 60 km di mezzi militari russi che sta andando verso Kiev. Però gli ucraini stanno resistendo, Zelensky presidente eletto democraticamente è ancora lì e sta resistendo insieme a esercito e civili”, ha aggiunto  sottolineando che “gli ucraini oggi sono l’ultima barriera per le sicurezza dei nostri Paesi”.

“Sostenere loro – ha aggiunto – significa sostenere noi, non significa sostenere un paese lontano. L’Ucraina è Europa, gli ucraini sono cittadini europei a tutti gli effetti”. Loro “stanno resistendo ai russi, all’armata russa, stanno sostenendo il fronte europeo contro l’esercito russo e forse anche quello bielorusso. E questo è encomiabile e dobbiamo continuare a sostenerlo”.

“Gli ultimi dati ufficiali dall’Ucraina parlano di oltre 2mila civili ucraini morti dall’inizio degli attacchi: dobbiamo fermare questo spargimento di sangue. Gli sforzi di Papa Francesco per la mediazione in Ucraina vanno proprio in questa direzione e aprono un importante spiraglio di speranza per riportare la pace. Noi li stiamo incoraggiando e stiamo lavorando insieme anche per costruire dei corridoi umanitari”, aggiunge, precisando di averne parlato oggi con mons. Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, oggi alla Farnesina.

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