Tumore alla prostata. Con una combinazione di farmaci si riduce del 32,5% il rischio di morte

AgenPress – La darolutamide è un potente inibitore dei recettori degli androgeni che è stato associato a un aumento della sopravvivenza globale tra i pazienti con carcinoma prostatico non metastatico.  Non è noto se una combinazione di darolutamide, terapia di deprivazione androgenica e docetaxel aumenterebbe la sopravvivenza tra i pazienti con carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni.

Si è ridotto del 32,5% il rischio di morte rispetto a chi invece seguiva la terapia di deprivazione in associazione con il docetaxel. Questi risultati sono stati presentati all’Asco Gu Cancers Symposium 2022 e contemporaneamente pubblicati sul New England Journal of Medicine.

In questo studio internazionale di fase 3, abbiamo assegnato in modo casuale pazienti con carcinoma prostatico metastatico, sensibile agli ormoni, in un rapporto 1:1, a ricevere darolutamide (a una dose di 600 mg [due compresse da 300 mg] due volte al giorno) o un placebo corrispondente, entrambi in combinazione con terapia di deprivazione androgenica e docetaxel. L’end point primario era la sopravvivenza globale.

L’analisi primaria ha coinvolto 1306 pazienti (651 nel gruppo darolutamide e 655 nel gruppo placebo); L’86,1% dei pazienti presentava una malattia metastatica al momento della diagnosi iniziale. 

“Fra i casi di carcinoma prostatico avanzato, quelli metastatici alla diagnosi sono da considerare, mediamente, come più aggressivi e quindi da trattare in modo più completo come dimostrato nel recente passato dai vantaggi in sopravvivenza ottenuti con la chemioterapia con docetaxel in fase precoce. E’ in questa ottica che vanno letti i risultati dello studio, che supportano un ulteriore vantaggio in sopravvivenza”, afferma Sergio Bracarda, direttore del Dipartimento Oncologico e della Struttura Complessa di Oncologia Medica e Traslazionale dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni. Darolutamide è approvato in più di 60 mercati nel mondo, compresi Stati Uniti, Unione Europea, Giappone e Cina, per il trattamento di pazienti con cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione ad alto rischio di sviluppare nuove metastasi.

La molecola è in fase di valutazione in ulteriori studi nei diversi stadi del tumore della prostata. Il carcinoma prostatico è il secondo tumore per incidenza nella popolazione maschile in tutto il mondo. Si stima che, nel 2020, nel mondo, 1,4 milioni di uomini abbiano ricevuto una diagnosi di tumore della prostata e circa 375.000 uomini siano deceduti a causa di questa patologia.

 

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