Trapianti. Dichiarazioni di volontà. Negli ultimi 12 mesi ne sono state recepite 3.201.540. Mai così tanti sì alla donazione

AgenPress – Il 2021 è stato un anno di ripresa non solo sul fronte dell’attività clinica, ma anche su quello della cultura della donazione. Negli ultimi 12 mesi sono state recepite 3.201.540 dichiarazioni di volontà, di cui 2.204.318 consensi alla donazione (68,8%) e 997.222 opposizioni (31,2%): la percentuale di “sì” è la più alta mai raccolta in un anno da quando la registrazione dell’opinione dei cittadini maggiorenni in materia avviene prevalentemente all’anagrafe comunale al momento del rinnovo della carta d’identità.

E’ quanto emerge dal report del Centro Nazionale trapianti sul 2021.

Un risultato positivo considerato che nel 2020 le opposizioni erano state il 33,6%, due punti e mezzo in più. Il calo dei “no” è distribuito in modo abbastanza uniforme su tutto il territorio nazionale (a migliorare sono 20 delle 21 regioni e province autonome italiane): segno che la nuova campagna nazionale “Donare è una scelta naturale”, lanciata nell’aprile 2021 da Ministero della Salute, CNT e associazioni di settore, ha influito positivamente sulle scelte dei cittadini. Sono diminuite anche le astensioni: nel 2021 gli italiani che hanno rinnovato la CIE rimandando la scelta sulla donazione sono stati il 44,3% contro il 48,2% dell’anno precedente. Complessivamente le dichiarazioni di volontà registrate nel Sistema informativo trapianti al 31 dicembre 2021 erano 11.960.876, di cui 8,7 milioni di sì e 3,2 milioni di no.“Gli ultimi dati dell’attività di donazione e trapianto sono un’ulteriore conferma della straordinaria capacità di reazione che il Servizio sanitario nazionale ha dimostrato in questi due anni di pandemia”, dichiara il ministro della Salute Roberto Speranza. “Dobbiamo continuare a investire su un’eccellenza come la rete trapiantologica, sia sul fronte organizzativo che in termini di promozione dell’informazione, per convincere sempre più cittadini a dire sì alla donazione”.

Per il direttore del Cnt Massimo Cardillo “aver recuperato in un solo anno il gap accumulato all’inizio della pandemia è un grande risultato il cui merito va all’intera rete trapiantologica che ha dimostrato di essere solida e resiliente, dal Nord al Sud del Paese. Ora dobbiamo cogliere le opportunità che arriveranno dal Recovery Fund e dal Pnrr per offrire una presa in carico ancora più capillare a tutti i pazienti trapiantati e in attesa di trapianto”.

 

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