Taiwan. Si teme invasione della Cina. Attivati i sistemi di difesa dopo aver segnalato 37 aerei militari cinesi

AgenPress – La questione di Taiwan è una delle più esplosive sulla scena internazionale: l’isola si ritrova stretta tra le minacce d’invasione della Cina e le promesse di difesa degli Stati Uniti.

Le tensioni tra Pechino e Taipei risalgono al 1949 quando, con la vittoria di Mao Zedong e dei comunisti nella guerra civile, i nazionalisti sconfitti si rifugiarono a Taiwan. Da allora il Partito comunista cinese si è dato la missione di restituire al paese la sovranità sull’isola, che però nel frattempo è diventata uno stato democratico, di fatto sovrano, con un grande successo economico e commerciale. Un’invasione da parte della Cina avrebbe gravi conseguenze per tutta la comunità internazionale.

Taiwan ha attivato i suoi sistemi di difesa dopo aver segnalato 37 aerei militari cinesi in volo nella zona di identificazione di difesa aerea (Adiz) dell’isola, alcuni dei quali sono finiti nel Pacifico occidentale. Il ministero della Difesa, riferendo l’ultima incursione di massa delle forze aeree dell’Esercito popolare di liberazione, ha affermato che dalle 5 del mattino (23 di mercoledì in Italia) ha rilevato 37 aerei militari cinesi, inclusi caccia J-11 e J-16 e bombardieri H-6 con capacità nucleare, nell’angolo di sud-ovest della sua Adiz. La Cina considera Taiwan come una parte “inalienabile” del suo territorio.

Alcuni aerei militari cinesi hann tagliato l’area a sud Taiwan e “hanno attraversato il Pacifico occidentale per eseguire sorveglianza aerea e addestramento alla navigazione a lunga distanza”, ha precisato il ministero della Difesa di Taipei che, in risposta, “ha inviato i suoi aerei e le sue navi e ha attivato i sistemi missilistici terrestri” per seguire da vicino la situazione.

Ieri, la Cina ha completato una seconda fase di pattugliamenti aerei congiunti con la Russia proprio sul Pacifico occidentale, dopo i voli eseguiti martedì sul mar del Giappone e sul mar Cinese orientale, suscitando timori a Seul e a Tokyo. Laura Rosenberger, presidente dell’American Institute di Taiwan (l’ambasciata Usa de facto a Taipei) ha ribadito lunedì ai media locali che gli Stati Uniti hanno un interesse duraturo nel preservare la stabilità nello Stretto di Taiwan e che l’isola continuerà a ricevere armi da Washington, una delle cause di costante attrito nei legami sino-americani.

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