Sviluppo sostenibile e digitale per la mobilità del futuro. Cerri: “migliorare l’esperienza del viaggiatore”

AgenPress – Si sta assistendo a un’evoluzione della mobilità. Tutti gli aspetti inerenti gli spostamenti possono essere programmati grazie al digitale: pianificazione del percorso, scelta del mezzo più idoneo. I nuovi modelli IT evidenziano quanto individui, dati e oggetti possano muoversi in modalità più sicure, green ed economiche. I recenti dati in Italia evidenziano che il mercato delle Connected Car vale 1,92 miliardi di euro con 18 milioni di veicoli connessi, quasi metà del parco circolante. Di questo si parlerà oggi pomeriggio al convegno “Sviluppo sostenibile e digitale per la mobilità del futuro”, organizzato oggi dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma presso il Centro Studi Americani in collaborazione con il Consiglio Nazionale Operativo C3I del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e da Associazione LOG.I.CO.

A mutare è anche il mondo dei servizi. Aziende, PA e consumatori sono attratti dalle attività da poter svolgere da remoto su auto e veicoli smart, che risultano essere più predittivi e intelligenti, identificando gli utenti con le loro necessità. In questo scenario “l’identità digitale” è uno strumento essenziale per abilitare la smart mobility, una delle più grandi priorità per molti comuni italiani, di cui il 59%  ha attivato progetti su questo tema. Inoltre, nel PNRR sono stati stanziati 14,3 miliardi per la mobilità smart e le infrastrutture abilitanti.

Connected Car e Smart Mobility, rientrano nel macro mondo delle smart city. Una città è più intelligente anche per il livello di traffico e per le sue “smart road”. Nel 2021 sia a livello nazionale sia a livello internazionale sono stati avviati una trentina di progetti sperimentali riguardanti: gestione del traffico in ambito extra-urbano, guida autonoma, integrazione tra strade smart e mobilità urbana (14%).

“Le strade Anas – ha dichiarato il Presidente di Anas (Gruppo FS), Edoardo Valente – servono circa 3.500 comuni sui quasi 8.000 presenti sull’intero territorio nazionale e sono 8 milioni circa le persone che percorrono ogni giorno le nostre strade. Soltanto con un attento presidio si possono ottenere risultati importanti per la sicurezza alla guida e la prevenzione degli incidenti. Per conseguire questi risultati e in vista di raggiungere l’obiettivo di ridurre al 2030 del 50% le vittime di incidenti stradali per allineare l’Italia alle performance dei più avanzati paesi europei e della Vision Zero entro il 2050, Anas ha predisposto un piano strategico di iniziative, sempre più incentrato sulla ricerca e lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e sostenibili.

Sul fronte della sicurezza delle infrastrutture, abbiamo avviato un progetto per il monitoraggio strumentale di ponti e viadotti, con l’obiettivo di effettuare, tramite sensori, misurazioni in continuo delle caratteristiche dinamiche delle opere e aprire così la frontiera tecnologica della manutenzione predittiva. Per questo importante e riconosciuto capitolo della sicurezza abbiamo avuto un affidamento di 275 milioni di euro nell’ambito del “Fondo Complementare” connesso al PNRR.”

“Internet of Things (IoT), Big data e intelligenza artificiale (AI), insieme a tecnologie come 5G e Edge Computing, Blockchain, Bim, droni e Das (Distributed acoustic sensing), stanno rivoluzionando il settore del traffico stradale. In questo contesto, le società tecnologiche e gli ingegneri acquisiscono sempre maggiore importanza diventando partner delle società di trasporto”- – afferma Massimo Cerri, Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma- “Le nuove tecnologie contribuiscono a convertire le strade convenzionali in ecosistemi intelligenti. Ci troviamo innanzi a una nuova mobilità che punta a migliorare l’esperienza del viaggiatore, riducendo le emissioni di Co2 e che, nel futuro, punterà a ridurre o addirittura eliminare gli incidenti stradali”

I fornitori di servizi che offrono esperienze digitali relative alla mobilità possono ad oggi contare sulla sicurezza, la fiducia e l’interoperabilità dei sistemi garantita da: infrastrutture scalabili; strumenti certificati e condivisione di obiettivi.

 

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