AgenPress – Il governo valuterĂ le proposte delle Regioni sul cosiddetto “super green pass”, ovvero sull’applicazione di eventuali misure restrittive solo ai non vaccinati. Ăˆ quanto emerso dall’incontro tra esecutivo e governatori.
Tra i provvedimenti annunciati e dati per certi, c’è anche la riduzione della durata del green pass, che passerĂ da 12 a 9 mesi, anche se alcuni nella comunitĂ scientifica spingono per una durata di 6 mesi. Su questo il comitato tecnico scientifico dovrebbe esprimere un parere, ma giĂ ad agosto, quando aveva portato la durata ad un anno, gli esperti avevano sottolineato che “la valutazione…potrĂ essere in futuro, eventualmente, rivista qualora emergano nuovi dati o siano pubblicati studi scientifici che orientino verso diversa conclusione”.
Altra misura che non dovrebbe trovare ostacoli è l’obbligo della terza dose per i sanitari e il personale delle Rsa. Tra gli esperti si discute anche della possibilitĂ che l’obbligo sia esteso ad altre categorie, in particolare quelle piĂ¹ esposte al contatto con il pubblico: forze di polizia, dipendenti della pubblica amministrazione, professori.
Dibattito aperto anche sulla validitĂ della durata dei tamponi. Tra la comunitĂ scientifica c’è chi sostiene che debba essere ridotta poichĂ© i risultati non garantiscono il 100% di attendibilitĂ : da 48 a 24 ore per i test antigenici e da 72 a 48 ore per quelli molecolari.
La posizione delle regioni è che, in caso di un peggioramento della situazione con l’aumento dei contagi e dei ricoveri, non bisogna chiudere di nuovo il paese e non va punito chi si è vaccinato. Per dare certezze alle categorie produttive e all’economia, andrebbe introdotto un doppio binario per il green pass: un certificato che consentirebbe a chi si è immunizzato di continuare a usufruire di ogni attivitĂ sociale e ricreativa e un altro per chi ha scelto di non vaccinarsi, che permetterebbe solo l’accesso ai luoghi di lavoro e ai servizi essenziali.
Su quali siano le condizioni in cui scatta il “super green pass” la posizione dei presidenti non è perĂ² unanime. Alcuni di loro hanno chiesto che le limitazioni per i non vaccinati, con il divieto di entrare in ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine, stadi, siano operative giĂ in zona bianca. Altri invece spingono affinchĂ© le misure scattino dalla zona gialla o arancione, dove sono previste alcune limitazioni.
I presidenti delle regioni piĂ¹ esposte, dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia, fino al Veneto, hanno chiesto al governo anche il ripristino dei controlli alle frontiere, con i tamponi agli aeroporti e le verifiche su chi arriva dai paesi piĂ¹ in difficoltĂ , per arginare l’ondata di contagi che arriva soprattutto dall’Est Europa. Fonti ministeriali hanno sostenuto perĂ² che un’eventuale intervento in questo senso scatterebbe solo in seguito a una decisione dell’Ue. Una scelta è invece giĂ stata fatta dal governo ed è la riduzione da 6 a 5 mesi dell’intervallo tra la conclusione del ciclo vaccinale e la terza dose.