AgenPress – Funzionari sudafricani stanno cercando di convincere il dittatore russo Vladimir Putin a non venire in Sud Africa per un vertice BRICS ad agosto a causa del mandato di arresto della Corte penale internazionale, secondo quanto riportato dal Sunday Times del Sudafrica.
I funzionari vogliono che Putin partecipi virtualmente al vertice. Secondo fonti governative citate dal Sunday Times, una commissione speciale istituita dal presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha concluso che, se Putin dovesse mettere piede nel Paese per il vertice, sarebbero costretti ad arrestarlo.
“Non abbiamo alcuna opzione per non arrestare Putin”, ha detto un funzionario del governo al Sunday Times. “Se viene qui, saremo costretti a trattenerlo”.
Il 17 marzo la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per Putin e Maria Lvova-Belova, il funzionario russo che sovrintendeva alle deportazioni forzate di decine di migliaia di bambini ucraini in Russia.
L’ICC afferma che ci sono “ragionevoli motivi per ritenere” che Putin detenga la responsabilità diretta della supervisione delle deportazioni e che abbia trascurato di esercitare autorità sui soldati e sui civili russi che eseguono il crimine nelle regioni ucraine occupate dall’inizio della guerra totale della Russia contro l’Ucraina .
Il Sudafrica, in quanto uno dei 123 paesi firmatari dello Statuto di Roma, è obbligato a eseguire mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale.
Il 25 aprile, l’ufficio di Ramaphosa è tornato indietro sulle dichiarazioni pubbliche che aveva fatto considerando di ritirarsi dalla Corte penale internazionale a causa del suo “trattamento ingiusto” nei confronti di altri paesi.
L’ufficio ha affermato che la dichiarazione è stata un “errore di comunicazione” commesso dall’African National Congress (ANC) durante un briefing con i media.
“La presidenza desidera chiarire che il Sudafrica rimane un firmatario (dell’ICC)”, ha dichiarato l’ufficio di Ramaphosa in una nota.
I vertici BRICS si tengono per promuovere un’ulteriore cooperazione commerciale, politica e culturale tra Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
